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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-04-17 ad oggi 2010-04-17 Sintesi (Più sotto trovate gli articoli)17 aprile 2010 La nube ferma il 70% dei voli. E il vulcano continua a eruttare Enac, stop fino alle 8 di lunedì. Nube in Italia, Enac estende lo stop ai voli fino alle 20. Nella foto passeggeri bloccati a terra all'aeroporto di Torino Caselle (Ansa) La nube di cenere prodotta dal vulcano islandese Eyjafjallajokull è sull'Italia. L'Enac ha disposto l'interdizione al volo strumentale di tutto il Nord Italia fino ai 35 mila piedi (cioè 10.668 metri) fino alle 8 di lunedì. Il presidente Vito Riggio: "I passeggeri hanno diritto al rimborso del biglietto, ma non al risarcimento del danno". Caos negli aeroporti |
ST
DG Studio TecnicoDalessandro Giacomo 41° Anniversario - SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE |
Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare.. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio..
Il Mio Pensiero
(Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF ):E' bastata una eruzione del Vulcano per mandare in tilt la grandissima tecnologia deL 3° Millennio, quella Aeronautica.
E se ci fosse un terremoto in zone dove sono costruite centrali nucleari, quale potrebbe essere il risultato?
MA E' TANTO NECESSARIO PUNTARE SUL NUCLEARE, QUANDO C'E UN RISCHIO PER IL FUTURO DELL'UOMO ?
Per me non conviene assolutamente rischiare, meglio tenerci il mondo e salvare l'Umanità, anche perché di energia alternativa ce ne abbiamo tantissima e gratis, è quella che fa muovere la vita, e non costa nulla: Sole, Vento, Pioggia, Acqua, Mare, Onde, Vulcani, Soffioni, Fotosintesi, Alberi….
Per. Ind. Giacomo Dalessandro
Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-04-18 ad oggi 2010-04-17 |
AVVENIRE per l'articolo completo vai al sito internet http://www.avvenire.it2010-04-17 17 Aprile 2010 MINACCIA SULL'EUROPA La nube cancella 16mila voli Nord Italia a terra fino a lunedì Lo spazio aereo in tutti gli aeroporti del Nord Italia resterà chiuso sino alle 8 di lunedì mattina, dal termine che era già stato fatto slittare alle 20 di oggi, mentre la nube di cenere vulcanica che arriva dall'Islanda ha provocato lo stop a quasi tre voli su quattro in Europa, lasciando a terra migliaia di passeggeri in tutto il mondo. L'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac), nel suo nuovo comunicato, ha attribuito la sua decisione al fatto che non si è verificato alcun miglioramento nelle condizioni negative provocate dalla nube ma ha aggiunto che al momento "non è invece necessario procedere all'allargamento del blocco per ulteriori spazi aerei italiani", come invece paventato da una precedente nota. Il caos nel trasporto aereo - il peggiore dagli attentati dell'11 settembre 2001 - proseguirà per almeno altre 24 ore, secondo quanto comunicato dall'agenzia del controllo aereo europeo Eurocontrol. L'agenzia ha aggiunto che gli aerei restano a terra nella maggior parte degli scali dell'Europa settentrionale e centrale, mentre si continua a volare in Spagna, nell'Italia centro-meridionale, in Bulgaria, Grecia e Turchia. In tutto, ha detto Eurocontrol, ci dovrebbero essere oggi nello spazio aereo europeo solo 6.000 voli sui 22.000 che normalmente vengono effettuati. "Le previsioni suggeriscono che la nube di cenere vulcanica persisterà e che l'impatto proseguirà per almeno 24 ore", si legge in una nota di Eurocontrol. Gravi disagi si registrano in praticamente tutti gli aeroporti italiani. Dai collegamenti dei tg si vedono persone in attesa negli aeroporti milanesi e in quelli di Torino e di Venezia, mentre una nota di Telenews segnala lunghe file davanti ai check-in anche negli aeroporti romani di Ciampino e Fiumicino dove, oltre a tutti collegamenti con il Nord Europa, sono stati cancellati i voli per Genova, Torino, Milano, Bergamo, Venezia, Bologna. Dall'aeroporto di Fiumicino, nodo centrale italiano, sinora sono stati cancellati 125 voli, ma, precisa l'Enac, lo scalo romano resta aperto. Il sostanziale blocco del trasporto aereo, ha provocato fortissimi disagi anche a quello ferroviario, con le stazioni prese d'assalto dai passeggeri rimasti a terra negli aeroporti del nord e da quelli che nel nord del Paese si dovevano recare. Particolarmente grave appare la situazione alla stazione centrale di Milano, città presa d'assalto anche da turisti esteri per il Salone del mobile. Immagini tv mostrano lunghissime code di passeggeri in attesa, con la maggior parte dei posti in treno andati ormai esauriti. La nube, che fluttua nello strato più alto dell'atmosfera, potrebbe causare danni ai motori degli aerei e sta costando centinaia di milioni di dollari alle compagnie aeree. Con la nube che continua ad espandersi, oggi anche la Bielorussia ha annunciato la chiusura dello spazio aereo, mentre l'Ucraina ha chiuso l'aeroporto di Kiev insieme ad altre tre stazioni aeroportuali nazionali. In Gran Bretagna, dove il divieto al volo è stato esteso sino a domattina, il controllo aereo ha dichiarato oggi che "le attuali previsioni mostrano che la situazione è in peggioramento nel corso della giornata". Gli aeroporti restano chiusi in Gran Bretagna, Francia, Germania, Danimarca, Svezia e Olanda e resteranno a terra gli aerei anche in Ungheria e parte della Romania. A Singapore, uno dei principali snodi mondiali per il traffico aereo diretto in Europa, finora sono stati cancellati 22 voli, con i passeggeri che affollano l'aerostazione perché non ci sono più posti in albergo. L'autorità militare Usa ha dovuto cambiare i percorsi di molti voli, fra i quali quelli per l'evacuazione dei feriti in Afghanistan e Iraq, secondo quanto riferito da un portavoce del Pentagono. Secondo l'associazione che raggruppa le compagnie aeree, la Iata, il caos per la nube sta costando alle compagnie più di 200 milioni di dollari al giorno. I vulcanologi sostengono che, se l'eruzione continuerà, la nube potrà causare problemi al traffico aereo per un periodo fino a sei mesi. Oltre ai problemi al traffico aereo, le autorità sanitarie mondiale hanno detto che la polvere vulcanica potrebbe causare danni alle persone con difficoltà respiratorie.
17 Aprile 2010 LA MAPPA Il mondo fa i conti con 600 vulcani in attività Quale sarà il prossimo? E quando potrebbe accadere? Domande a cui nessuno può rispondere perché l’eruzione di un vulcano dipende da una serie di fattori collegati al movimento della crosta terrestre che "maturano" nel lungo periodo. Anche forti terremoti come quelli accaduti di recente ad Haiti e in Cile possono a loro volta innescare reazioni a catena con altri terremoti ed eruzioni che però potrebbero richiedere anni. È per questa ragione che gli scienziati considerano "attivi" i vulcani che hanno eruttato almeno una volta negli ultimi 10mila anni: se ne contano circa 1.500, mentre sono circa 600 quelli che hanno eruttato negli ultimi seimila anni (il periodo comunemente conosciuto come storia). In ogni istante dato, in genere, eruttano nel mondo tra i 10 e i 20 vulcani, più raramente si è arrivati a punte di 50 vulcani contemporaneamente. Ad esempio, l’ultimo bollettino settimanale dello Smithsonian Institute registrava tra il 7 e il 13 aprile eruzioni in corso in 18 vulcani, tra cui anche l’Etna. Proprio l’Etna è considerato il secondo vulcano più attivo al mondo, preceduto dal Kilauea (Hawaii) e seguito dal Piton de la Fournaise sull’isola di La Réunion. Europa. In Europa i vulcani in attività sono concentrati tra Islanda, Italia e Grecia. L’Islanda in particolare è considerata il paradiso dei vulcanologi, essendo il suo territorio formatosi proprio su una serie di vulcani alla congiunzione tra le placche tettoniche americana ed euroasiatica. Su un territorio pari a quello dell’intera Italia settentrionale ci sono qualcosa come 31 vulcani in attività. In Italia, oltre all’Etna, sono sotto osservazione Vesuvio e Isole Eolie (Vulcano, Stromboli e Lipari), mentre la Grecia ne ha quattro. Asia. Un caso tutto particolare è quello dell’Indonesia, dove c’è una concentrazione enorme di vulcani: dal 1900 ad oggi sono stati ben 63 ad eruttare. Il più famoso di tutti è comunque Tambora, la cui eruzione del 1815 fu una delle più devastanti della storia e fu ritenuta responsabile di conseguenze climatiche che portarono a definire il 1816 l’"anno senza estate". Nell’Oceano Pacifico ci sono altri importanti vulcani in Papua Nuova Guinea (7), Filippine (3), Vanuatu (3), Isole Tonga (1) e le Hawaii, dove oltre al già citato Kilauea c’è quello di Mauna Loa. Kamchatka. La penisola della Kamchatka, nell’estremo oriente russo a poca distanza dal Giappone, è uno dei luoghi di massima attività vulcanica al mondo: lo Smithsonian Institute ne elenca ben 109 posizionati su una striscia lunga 700 chilometri: 30 di loro hanno registrato eruzioni in anni recenti. La Kamchatka è anche la regione con la più alta frequenza di grandi eruzioni esplosive. Oceano Indiano. Qui troviamo il già citato Piton de la Fournaise, che dal 1640 ha fatto registrare oltre 150 eruzioni. Nella regione è sotto osservazione anche il Karthala, nelle Isole Comore. Alaska.Anche in questa regione c’è un’importante concentrazione di vulcani, ma sono nove quelli maggiormente sotto osservazione. Nell’aprile 2009 c’è stata una forte eruzione del Redoubt (3108m slm), la cui esplosione ha sparato ceneri a oltre 20 chilometri di altezza. America centrale.Qui i vulcani sono divisi tra quattro Paesi: il più ricco è senz’altro il Messico, che ne conta ben 14 con eruzioni recenti. Il più famoso è il Popocatepetl, il cui cratere è a oltre 5mila metri di quota e la cui frequenza di eruzioni è impressionante. Altri tre vulcani attivi si trovano in Guatemala, altri 5 in Costa Rica, dove l’Arenal sta eruttando in questi giorni. Ci sono poi i Caraibi, che ospitano molti crateri, ma il più importante è è il Soufriere Hills a Montserrat, la cui prima eruzione nella storia è iniziata nel 1995 ed è tuttora in corso. America Meridionale.Le attività vulcaniche sono qui concentrate in Colombia ed Ecuador. Nel primo Paese ci sono 6 vulcani sotto osservazione: il Galeras ha avuto una forte eruzione nel gennaio di quest’anno che ha fatto seguito a quella del novembre scorso quando furono evacuati decine di villaggi nell’area circostante. Nel 2007 si è risvegliato anche il Nevado del Huila dopo 500 anni. In Ecuador ci sono invece tre importanti vulcani in attività, tra cui il Tungurahua, 5023 metri di altitudine, con l’ultima forte eruzione esplosiva registrata giusto un anno fa. Riccardo Cascioli
17 Aprile 2010 La "lezione del vulcano islandese" L'illusione tecnologica: imbrigliare la natura Una nuvola di cenere e mezza Europa si blocca. Chiudere gli spazi aerei è stata senz’altro cosa saggia viste le possibili conseguenze per la sicurezza, eppure tra noi tutti prevalgono generalmente incredulità e sgomento per un fatto che appare incomprensibile: come mai le nostre tecnologie così sofisticate, le nostre potenti e ramificate infrastrutture si dimostrano così vulnerabili? Del resto, su scala ben più ridotta, è una questione che si ripropone spesso: lo scorso dicembre l’eccessivo freddo provocò il blocco di quattro treni nel tunnel della Manica; in marzo 50 navi restarono bloccate tra i ghiacci del Mar Baltico; e anche in Italia episodi di treni bloccati dal ghiaccio o dall’eccessivo calore non sono rari. Per non parlare dell’incidente accaduto la scorsa settimana al treno in Val Venosta o del ciclico riproporsi di terremoti e alluvioni che in pochi istanti spazzano via vite e strutture. In questi casi è poi diventata usuale la caccia al responsabile e all’incompetente di turno. In realtà il problema non sta nella tecnologia e neanche, salvo alcuni casi, in chi la maneggia. Il problema sta piuttosto nella nostra concezione di natura che è andata sviluppandosi in coincidenza del grande progresso scientifico e tecnologico del ventesimo secolo. Siamo pervasi di uno strano senso di onnipotenza che ci dà l’illusione di poter governare la natura a nostro piacimento, fino a pensare di poter decidere il clima per decreto legge. Così ad esempio è diffusa l’idea che la natura sia sostanzialmente statica, che abbia un suo equilibrio normale. E solo fattori esterni, ad esempio l’intervento umano, possono provocare cambiamenti di questo equilibrio. L’equilibrio della natura viene così fatto coincidere con le medie e le probabilità, al punto che ogni discostamento dalla media genera allarme. È un errore di prospettiva che costò caro anche ad Adolf Hitler – un altro che di onnipotenza se ne intendeva –, il quale attaccò la Russia perché i meteorologi del Terzo Reich, in base agli studi statistici del passato, gli avevano garantito che dopo due inverni freddi consecutivi sarebbe stato impossibile averne un terzo. E invece il 1941 fu l’anno più freddo del secolo e quell’inverno si rivelò particolarmente rigido oltre che in anticipo. Così la natura ricordò alla sua maniera che non è la probabilità a guidarla. Allo stesso modo terremoti e vulcani accadono perché la natura è dinamica, e la crosta terrestre è da sempre in continuo movimento. Un evento come quello di questi giorni può essere allora "provvidenziale" perché ci ricorda che lo stesso sviluppo tecnologico ha la radice nel riconoscimento della superiore potenza della natura, le cui caratteristiche fondamentali sono l’unicità e la variabilità. Per questo nel corso dei millenni l’uomo, con la sua intelligenza, ha tentato di sviluppare dei sistemi di adattamento alle diverse condizioni climatiche e ambientali, a cominciare dal riparo: dalla grotta si è passati alla palafitta e via via lungo i millenni fino alle attuali abitazioni costruite con sistemi anti-sismici. Le nostre sofisticate infrastrutture tecnologiche sono utilissime in questa opera di adattamento, ma guai a dimenticare il nostro limite. Chi pensa, o induce a pensare, di poter "normalizzare" la natura e, più in generale, di poter controllare la realtà, prepara solo tragedie: non possiamo imprigionare i fiumi, fermare le coste, costruire sui vulcani e lungo le rive, far crescere città prevedendo solo asfalto e cemento, stabilizzare il clima e il livello dei mari, impedire terremoti ed eruzioni vulcaniche. Accettare qualche giorno di disagio (e anche perdite economiche che vanno messe nel conto) per gli aerei costretti a terra è il primo passo per ritrovare la giusta prospettiva. Cioè, quella più aderente alla realtà. Riccardo Cascioli
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2010-04-18 Traffico aereo bloccato per la nube di cenere del vulcano islandese Italia, da lunedì mattina alle 7 si vola Notte sulle brandine a Fiumicino e a Malpensa. In tutta Europa soppressi 63 mila voli dal 14 aprile a oggi * NOTIZIE CORRELATE * La nube avanza, chiuso lo spazio aereo in tutto il Nord Italia * Voli nel caos per il vulcano islandese A terra in Europa un aereo su quattro (15 aprile 2010) * Islanda: dopo 187 anni si risveglia un vulcano, evacuate circa 600 persone (21 marzo 2010) * Ecco perché la cenere dei vulcani provoca problemi agli aerei * Ecco perché la cenere dei vulcani provoca problemi agli aerei * La cenere lascia a terra il primo volo Bagdad-Londra dal 1990 * Voli bloccati, il giallo dei rimborsi Traffico aereo bloccato per la nube di cenere del vulcano islandese Italia, da lunedì mattina alle 7 si vola Notte sulle brandine a Fiumicino e a Malpensa. In tutta Europa soppressi 63 mila voli dal 14 aprile a oggi MILANO - Lo spazio aereo italiano riaprirà lunedì mattina alle ore sette. Lo ha deciso l'Enac dopo una giornata di bivacchi negli aeroporti con tantissimi voli cancellati e stazioni ferroviarie prese d'assalto. A seguito di questa decisione anche Alitalia annuncia che a partire dalle ore 8 di lunedì tutti i collegamenti nazionali sono previsti regolari. Restano al momento sospesi i collegamenti con le città di Londra, Amsterdam, Parigi e Bruxelles fino alla riapertura dei rispettivi aeroporti. Ai passeggeri con biglietto da o per altre destinazioni dell’Europa centrale o del Nord, Alitalia suggerisce di controllare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto, collegandosi al sito Internet www.alitalia.it o chiamando il numero verde 800.650055. DISAGI - All'indomani del sabato di passione nel nord dell'Italia, una nuova giornata di disagi si registra in tutti gli scali settentrionali del nostro Paese. Ancora bloccato il traffico aereo a causa della nube di cenere provocata dall’eruzione del vulcano islandese. Fortunatamente però la situazione dei cieli italiani sembra migliorare e l'Enac ha dunque deciso la riapertura dei voli. In base al più recente bollettino "Met Office - Volcanic Ash Advisory Centres", circa lo stato della nube vulcanica islandese, è risultato confermato il miglioramento della situazione sull'area del Nord Italia. Moltissimi viaggiatori stazionano negli aeroporti bloccati ormai da oltre 26 ore. In Europa ventimila i voli sono rimasti a terra nella sola giornata di domenica. In tutto, dal 14 aprile ad oggi sono 63.000 i voli cancellati dall'inizio dell'eruzione in Islanda. Lunedì si svolgerà in videoconferenza la riunione straordinaria dei ministri dei Trasporti dei paesi Ue, richiesta del presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso per far fronte a "una situazione senza precedenti". A Malpensa e a Fiumicino notte sulle brandine per centinaia di passeggeri. Migliaia i viaggiatori colpiti dai disagi. Intanto, la nube provocata dall'eruzione del vulcano islandese potrebbe arrivare domenica sera in Toscana. L'Enav ha effettuato domenica mattina un volo di ricognizione per controllare direttamente lo stato delle aerovie italiane. In apertura della riunione del Comitato operativo, Guido Bertolaso ha ribadito che al momento "non ci sono rischi per la salute" dei cittadini. Il capo della Protezione civile ha aggiunto che l'obiettivo di tutte le istituzioni al tavolo è quello di "non paralizzare il traffico aereo italiano". Per questo, ha spiegato, è stata costituita un'unità di crisi composta da scienziati dell'Ingv per analizzare i modelli provenienti dall'Inghilterra sulla presenza delle ceneri nell'aria. Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi NIENTE TRENI PER L'ESTERO FINO A VENERDÌ - Lunghe code si sono formate anche domenica nelle stazioni ferroviarie, in particolare a Roma e Milano. La gran parte delle persone sono stranieri, che cercano di raggiungere in treno destinazioni europee. Ci sono situazioni differenti: chi è rimato bloccato in aeroporto dove aveva una coincidenza, chi aveva programmato il rientro, come per esempio i tantissimi operatori che erano a Milano per il Salone del mobile. Trenitalia però avverte chi non aveva già un biglietto con prenotazione, che non ci sono posti disponibili per l'estero fino al 23 aprile. Le Ferrovie dello Stato sono riuscite comunque ad organizzare per la tarda serata un treno speciale per Parigi per venire incontro alle centinaia di turisti rimasti bloccati in Italia per la nube di cenere del vulcano islandese che ha portato alla chiusura degli aeroporti nel Nord. LA SITUAZIONE IN ITALIA - A Milano la situazione è particolarmente critica, a causa della concomitanza con il salone internazionale del mobile, in svolgimento alla Fiera di Milano-Rho, che ha portato nel capoluogo lombardo decine di migliaia di visitatori. Gli alberghi sono tutti prenotati e risulta difficile riuscire trovare una stanza. Gli effetti delle ceneri si fanno sentire dunque anche in Italia, gettando il Paese nel caos. I voli domenicali cancellati a Malpensa sono già 538 i voli, 211 quelli soppressi a Linate. I servizi aeroportuali sono stati aperti 24 ore su 24, come i locali pubblici, mentre la scorsa notte nei due scali di Milano sono stati distribuiti generi di prima necessità ai passeggeri che ne hanno fatto richiesta. Nonostante, infatti, il grosso dei viaggiatori abbia lasciato sabato gli aeroporti, diverse centinaia sono rimasti in attesa. A Malpensa c'è dunque un discreto andirivieni di passeggeri, pur in numero molto ridotto rispetto a ieri. Viaggiatori che non si erano informati prima di arrivare in aeroporto, o semplicemente in paziente attesa del transito della nube di cenere dall'Islanda, chiedono notizie alle biglietterie delle compagnie aeree e ai banchi informativi dei terminal. Qualche malumore per alcune centinaia di turisti, arrivati domenica mattina perché i tour operator non li avevano avvisati della cancellazione delle loro vacanze al mare: ripartiranno comunque nei prossimi giorni. Non va meglio a Roma: i voli cancellati a Fiumicino sono 500. Tuttavia lo scalo romano, unico hub del centro sud Europa aperto ai voli, sta reggendo alla difficile situazione e alle ripercussioni legate alla chiusura degli scali del Nord, centro e sud Europa, oltre che del nord Italia. Lo scalo romano sta infatti accogliendo, sin da sabato , anche voli che erano diretti in scali poi interdetti e quindi anche un surplus di passeggeri. Biglietterie e punti di informazione presi d'assalto alla Stazione Termini. Resta chiuso lo scalo Peretola di Firenze. Lo scalo è quasi deserto. Secondo quanto riferito dalla polizia, solo poche decine di viaggiatori stanno facendo la fila alle biglietterie delle compagnie aeree per sostituire i ticket di viaggio su voli programmati per domani qualora la situazione dovesse tornare alla normalità. Voli cancellati nell'aeroporto Karol Wojtyla di Bari. La compagnia Meridiana nel frattempo ha allestito quattro voli per portare riportare in Italia circa 900 turisti rimasti bloccati a Sharm El Sheik. La nube che sta paralizzando l'Europa ha isolato la Sardegna, con decine di voli cancellati in arrivo e in partenza nei tre aeroporti sardi. Disagi soprattutto per i tanti isolani che dovevano fare rientro a casa, ma anche per i numerosi turisti che, soprattutto grazie ai voli low cost, prendono d'assalto la Sardegna nei fine settimana. Domenica mattina la situazione negli aeroporti di Cagliari-Elmas, Alghero-Fertilia e Olbia appare più tranquilla. Le compagnie hanno invitato i passeggeri dei voli cancellati a non recarsi in aeroporto, mentre i numerosi turisti, impossibilitati a ripartire, hanno trascorso la notte negli alberghi, allungando di fatto le proprie vacanze. Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei LA SITUAZIONE IN EUROPA - In Europa è ormai emergenza e le notizie che arrivano dall'Islanda non sono confortanti. Le eruzioni rischiano infatti di protrarsi a lungo nel tempo se dopo il vulcano Eyjafjallajokull entrerà in azione - come è già avvenuto in passato - anche il Monte Katla. Ad affermarlo in una intervista alla radio militare è stata la first lady islandese Dorit Moussaeiff, che è di origine israeliana. "Secondo gli esperti è possibile che dopo l'eruzione del primo entri in azione il secondo" ha spiegato. "Se entrasse in attività il Monte Katla, potrebbe anche essere una questione della durata di due anni". I due vulcani, secondo gli scienziati, sono collegati da canali di eruzione. Il blocco del trasporto aereo in gran parte del Vecchio Continente è arrivato al quarto giorno consecutivo e alcune compagnie (Klm, Lufthansa, Air France) hanno deciso di effettuare voli di prova senza passeggeri per verificare se le condizioni atmosferiche possono consentire la ripresa dei collegamenti. Nella mattinata molti Paesi dell'Europa centro-settentrionale hanno annunciato il prolungamento della chiusura del loro spazio aereo fino alle 20 di domenica sera se non direttamente fino a lunedì. Molti altri però, come la Spagna e la Francia hanno deciso la riapertura di alcuni scali. In Gran Bretagna la British Airways ha annunciato che cancellerà tutti voli anche per la giornata di lunedì per la nube di polvere dell'Eyjafjallajokull. POLEMICHE - Polemiche inevitabili, in una situazione di emergenza di tale portata. Dopo Air Berlin, infatti, anche Lufthansa ha criticato aspramente la decisione di chiudere gli spazi aerei dopo che al termine di dieci voli di prova nel cuore della nube di cenere non hanno riscontrato alcun problema. Il portavoce della compagnia di bandiera, Klaus Walter ha denunciato alla Bild che "il blocco dei voli è stato deciso solo in base alla simulazione dei computer e questo sta causando miliardi di euro di perdite alle compagnie". Sui 10 aerei che hanno volato ieri da Francoforte a Monaco nessuno "ha registrato problemi, neanche il più lieve graffio sul vetro della cabina di pilotaggio, sulla fusoliera o sui motori". Redazione online 18 aprile 2010
DA ROMA A MILANO E RITORNO Enac: volo di ricognizione sull'Italia per vedere a che punto è la nube Partito da Ciampino il Cessna per controllare lo stato delle aerovie del Paese. Test anche di Klm e Lufthansa * NOTIZIE CORRELATE * Fiumicino, ancora caos, "ma lo scalo resta aperto" (18 apri'10) * C'è la nube: aeroporti chiusi nel Nord Italia fino a lunedì (18 apri'10) * Fiumicino, caos e Protezione civile (17 apr'10) ROMA - L'Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) ha autorizzato l'Enav (Azienda italiana per l'Assistenza al Volo) ad effettuare un volo di ricognizione per controllare direttamente lo stato delle aerovie italiane interessate dalla nube vulcanica proveniente dall'Islanda. Il volo è stato effettuato da un velivolo Cessna Citation 2 del Reparto Radiomisure dell'Enav, con equipaggio di condotta comandato dallo stesso Dirigente Operazioni Volo dell'azienda. In attesa (Afp) In attesa (Afp) LA ROTTA - La rotta della missione disposta dall'Enac ha previsto il decollo dell'aereo Enav da Ciampino nella mattinata di domenica, la prosecuzione del velivolo sulla rotta Bolsena-Ferrara, con stabilizzazione a varie quote ed un avvicinamento all'aeroporto di Venezia Tessera; da qui l'aereo Enav ha effettuato un avvicinamento a Milano Linate, da dove, senza atterrare, ha effettuato il rientro a Ciampino attraversando a varie quote lo spazio aereo italiano lungo la direttrice Pisa-Grosseto. Al termine di questo volo di ricognizione, il Cessna Citation 2 dell'Enav è stato condotto negli hangar di manutenzione di Ciampino per essere minuziosamente ispezionato. I controlli prevedono lo smontamento dei motori verranno per verificare il loro stato di usura e l'eventuale presenza di particelle della nube vulcanica, anche nell'olio del motore. Il Presidente dell'Enac, Vito Riggio, ha inoltre chiesto al Capo del Dipartimento per la Protezione Civile, Guido Bertolaso, di poter disporre prima possibile - attraverso l'Istituto Italiano di Vulcanologia - di appositi sensori in grado di rilevare e misurare la presenza di ceneri vulcaniche in quota, non rilevabili via radar. Ciò al fine di raccogliere al più presto ulteriori dati ed elementi di analisi da poter affiancare a quelli del bollettino europeo ed ai modelli matematici forniti a livello comunitario da Eurocontrol. Aereo Lufthansa a Monaco (Afp) Aereo Lufthansa a Monaco (Afp) LE ALTRE COMPAGNIE AEREE - Ma voli di prova sono stati effettuati anche nel resto d'Europa. Klm e Lufthansa già ieri, sabato 17, hanno testato i loro aerei facendone volare uno sopra la nube di cenere del vulcano islandese di Eyjafjallajokull. E dai primi test sembra essere meno pericoloso di quanto temuto. La compagnia franco-olandese Klm ha infatti reso noto ufficialmente di non aver registrato la benchè minima anomalia o usura particolare al termine dell'ispezione dell'aereo che ieri ha effettuato il primo test volando da Asmterdam a Dusseldorf. "Un Boeing 737 con un equipaggio di 20 persone a bordo ha lasciato l'aeroporto di Schiphol alle 06:30 (locali e italiane) ed è atterrato senza danni a Dusseldorf, in Germania", ha dichiarato un portavoce di Klm, aggiungendo che altri otto voli test saranno effettuati nel corso della giornata. LUFTHANSA - Il portavoce della Lufthansa, Aage Duenhaupt, ha riferito che la compagnia tedesca ha fatto volare dieci aerei (tra Airbus A340 e Boeing 747-400) da Monaco di Baviera a Francoforte, per lo più su una quota di 3.000 metri (ovvero ben al di sotto dello strato di ceneri vulcaniche) ma con puntate fino a 8.000 metri di quota. "Tutti gli aerei - ha detto Duenhaupt - sono stati ispezionati al loro arrivo a Francoforte e non presentavano danni né ai finestrini della cabina di pilotaggio, né alla fusoliera nè ci sono state conseguenze per i motori". Redazione online 18 aprile 2010
LA SCHEDA 10 risposte per affrontare l'emergenza Una guida per sapere che cosa fare se si rimane coinvolti dai problemi di viaggio provocati dalla "nube" LA SCHEDA 10 risposte per affrontare l'emergenza Una guida per sapere che cosa fare se si rimane coinvolti dai problemi di viaggio provocati dalla "nube" Volo cancellato che cosa fare La Carta del Passeggero (regolamento 261/04) prevede che anche in caso di cancellazioni causate da "eventi eccezionali" la compagnia aerea deve offrire al passeggero la possibilità di scegliere tra il rimborso del biglietto oppure l’imbarco su un altro volo, il prima possibile o in una data successiva più conveniente per il cliente. Il vettore è tenuto anche a garantire al cliente un’adeguata assistenza a terra. Nel caso di avverse condizioni meteo determinate da circostanze eccezionali non è previsto invece il risarcimento per i disagi subiti dal passeggero Come chiedere il rimborso? "Le norme prevedono che il rimborso sia immediato e in contanti", dice Paolo Martinello di Altroconsumo. È possibile presentare richiesta alla compagnia anche attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno. Attenzione: il biglietto va conservato con cura. "Qualora la compagnia non provvedesse al rimborso, si può inoltrare una segnalazione all’Ente nazionale dell’aviazione civile (via posta, fax, email o con modulo online - www.enav.gov.it) e all’Antitrust". Ultima strada il Giudice di Pace. Più passeggeri con storie analoghe possono optare per un’azione collettiva Quale deve essere l’assistenza a terra? Il vettore deve garantire al passeggero in attesa di un volo successivo pasti, bevande, eventuali pernottamenti, trasferimenti da e per l’aeroporto, due chiamate telefoniche, fax o email. La disponibilità di camere in molte città è esaurita: brandine sono state portate nei principali scali Se l’emergenza continua? Ai passeggeri in partenza spetterà solo il rimborso o la riprotezione. "Le compagnie dovranno però garantire assistenza a chi è di rientro o in transito", dicono da Altroconsumo. Nell’assistenza rientra lo studio di soluzioni alternative che permettano ai passeggeri il ritorno a casa Le "low cost" hanno regole a sé? Compagnie di linea e "low cost" sono tenute allo stesso modo a rispettare la Carta del passeggero. Segnalazioni di violazioni del regolamento sono state trasmesse agli uffici di Enac e Astoi (l’associazione dei tour operator) da passeggeri di Airberlin ("rifiuto di rimborso e assistenza") ed easyJet ("rifiuto di rimborso"). Ma anche di Lufthansa ("a due passeggeri bloccati a Shangai è stato negato il rientro in economy e l’assistenza in albergo"). Gli ispettori dell’Enac sono al lavoro negli scali italiani: "Le compagnie che non rispettano il regolamento saranno denunciate e sanzionate" E se si viaggia con tour operator? "Il tour operator è tenuto a provvedere, per i passeggeri in partenza, al rimborso dell’intero pacchetto", afferma il direttore di Astoi Alberto Corti. Come da Codice del consumo. Per richiedere il rimborso bisogna "rivolgersi entro sette giorni all’agenzia viaggi (dove è stato acquistato il pacchetto) o inviare una email al sito online (se l’acquisto è stato fatto sul web)". Conservare tutta la documentazione. Aggiunge Corti: "Riprotezione e assistenza, soprattutto dei passeggeri di rientro, devono essere garantite dalla compagnia alla quale il tour operator si appoggia" Il treno è un’alternativa? Anche oggi Frecciarossa straordinario in partenza da Roma e Milano alle 8 (ferma a Bologna). Trenitalia raccomanda ai viaggiatori di recarsi in stazione solo se diretti verso mete nazionali. Meglio se già provvisti di biglietto acquistato online (www.trenitalia.it) o al call center (89.20.21). Invita invece i passeggeri che vogliono andare all’estero a non considerare il treno un’alternativa: "Tutti i collegamenti sono esauriti fino a venerdì, qualche posto potrebbe rendersi disponibile solo sui treni di giorno". Per raggiungere le isole e il Sud sono disponibili collegamenti via traghetto L’automobile a noleggio In alternativa al treno c’è l’auto a noleggio, magari da condividere con più persone (car sharing). Dal tardo pomeriggio di ieri però le principali compagnie del Nord non hanno più vetture a disposizione, le prime rientreranno domani dopo mezzogiorno. Taxi da prendere con altri Attenzione a chi offre servizi con autista. Meglio preferire un taxi, esistono tariffe fisse. Quelle di una delle compagnie milanesi: "Mille euro per andare da Milano a Roma, 1.500 per Parigi". Costo che può essere suddiviso tra più passeggeri (fino a sei) Quando tornerà tutto normale? Ieri l’Ente nazionale dell’aviazione civile ha disposto la chiusura dello spazio aereo del Nord Italia fino a domani alle otto. In attesa di nuove previsioni e nuovi bollettini, l’Enac mette in guardia: dal momento in cui il sistema aereo ripartirà (a livello italiano ma anche europeo), ci vorranno almeno altri due giorni di riassestamento perché la situazione torni alla normalità. Per non andare incontro a cattive sorprese quindi, sempre che sia possibile, è meglio rinviare ogni viaggio in aereo di qualche giorno Alessandra Mangiarotti 18 aprile 2010
Il dialogo Il "sedentario", il "viaggiatore" e le riflessioni sulla nostra dipendenza dai jet La nostra vita senza aerei, addio frutta esotica e sushi Saltano i commerci e le compagnie perdono un miliardo di euro al giorno Il dialogo Il "sedentario", il "viaggiatore" e le riflessioni sulla nostra dipendenza dai jet La nostra vita senza aerei, addio frutta esotica e sushi Saltano i commerci e le compagnie perdono un miliardo di euro al giorno MILANO - Voli a terra, umore pure. Non per tutti, però: chi non ama volare pregusta piccole rivincite. Chi s'affida agli aerei, invece, può riflettere sulla propria dipendenza. Immaginiamo il dialogo tra un Sedentario e un Viaggiatore, alla luce — scusate, all'ombra — della nube vulcanica islandese nei cieli d'Europa. V. Prima le banche, adesso i vulcani. Questi islandesi: così piccoli e già così casinisti. S. Dovreste ringraziarli, invece: vi aiutano a riflettere sulla vostra inutile frenesia. Decolla di qui, atterra di là, arriva da lì, riparti di qua. Transfer! Dovreste stamparvelo come un tatuaggio. Si può vivere senza aeroplani, credimi. L'umanità lo faceva, fino a pochi decenni fa. V. Appunto: lo faceva. Tempo imperfetto. Lo dice il nome stesso: quel tempo andava perfezionato, e abbiamo provveduto. Io spesso vado per lavoro a New York il giovedì e torno il sabato. Stavolta non ho potuto farlo. S. Bravo, vàntati. Non basta una telefonata? Prefisso di New York: 212. V. Talvolta basta, talvolta no. Ma non basta per portare frutta esotica a Londra, pesce per il sushi a Milano, concertisti stranieri ad Amburgo, capi di governo a Berlino: tutte cose che in Europa abbiamo dovuto cancellare. S. Ce ne faremo una ragione. Anche se ammetto che rinunciare al mango mi scoccia. V. Ma non capisci che volare è viaggiare, viaggiare è conoscere, conoscere è capire, capire è agire, agire è migliorare? Sai quante persone sono già state bloccate dalla nube? Sei milioni. Sai quanto stanno perdendo le compagnie aeree? Un miliardo di euro al giorno. Sai quante merci, scambi e commerci buttati? S. Secondo me ti interessano soprattutto le miglia aeree. Airmiles! Millemiglia! Solo mille? Perché non centomila? FF, Frequent Flyers! Dovrebbe chiamarvi Folli Frenetici, invece. V. Dici così perché sai che la nube vulcanica passerà, e tra due o tre giorni potrai tornare a goderti i vantaggi di un mondo connesso, pieno di gente e merci che viaggiano. A proposito: ma in Islanda non avevano quei simpatici geyser d'acqua calda? Cosa gli ha preso? S. I vantaggi di un mondo connesso! Persone e merci che viaggiano! Parli come una pubblicità della Dhl, o come George Clooney nel film "Lassù tra le nuvole". A proposito, sta ancora con la Canalis? V. Vedi, l'incoerenza? Come credi che andasse lei da lui? A nuoto? E come veniva George da Los Angeles al lago di Como? In barca? S. Vorrà dire che avremo una coppia in meno. Elisabetta si fidanzerà con un medico di Sassari, mamma e papà saranno contenti. Molti dei vantaggi dell'aereo, se ci pensi, sono illusori. Ci portano cose di cui possiamo fare a meno. Eli vivrà senza George. Tu resisterai senza andare a Monaco, Madrid, Marsiglia e Manchester nella stessa settimana. V. Disfattista. Luddista. Non ti sopporto. S. Oh, no. Tu non sopporti la tua dipendenza da quel tubo di ferro volante. Certo, ogni tanto può essere utile. Ma sai cosa ti dico? Potremmo vivere senza. Sia benedetto il vulcano Eyjafjallajokull! Grazie a lui cominceremo a capire. V. Cominceremo a capire che ormai l'aereo è utile quanto il telefono. Scusa, dove hai preso quel libro che stai leggendo? S. Amazon. V. Amazon Italy non c'è. Quindi il libro è arrivato dall'estero. Uk o Usa. In aereo. Te l'avessero mandato in nave da Seattle l'avresti ricevuto fra due mesi. S. Benissimo: l'avrei letto sessanta giorni dopo. Internet, quella sì, è indispensabile. Non il trasporto aereo. Meno commerci? Vero. Ma anche meno guerre. Gli americani non vanno in Afghanistan. I talebani non svolazzano di qui e di là combinando disastri. Eccetera. V. Due ragazzi si conoscono in Erasmus a Vienna. Lei è finlandese, lui italiano. Si scrivono su Facebook, parlano e si vedono con Skype. Ma per baciarsi come fanno? Semplice: prendono un volo low-cost e s'incontrano. Amore a trenta euro. Fantastico no? S. Amore a trenta euro: lo diceva anche l'Eugenio, quando arrivava al bar proveniente dalla statale. V. Non solo luddista e antiquato: anche cinico e volgare. Continui a non capire che il mondo procede perché la gente s'incontra, si mescola, s'impegna a imparare. I fenici viaggiavano con le navi, noi con gli aeroplani: stessa roba, cambiano solo i mezzi e i tempi. S. E se eruttassero altri vulcani? E se il terrorismo trovasse un modo di minacciare qualsiasi volo aereo? Torneremmo indietro di anni. V. Io dovrei rinunciare alle quattrocentomila miglia che ho accumulato col programma Frequent Flyers. S. E io al mango. V. Sarebbe tristissimo. Malpensa ancora più deserto di quanto già sia. S. Malpensa! Fiore all'occhiello della Lega! Quando riapre? Magari a Bossi vien voglia di mango. Beppe Severgnini 18 aprile 2010
previsioni sullo spostamento e sull'intensita' del fenomeno La nube non si ferma. "Coprirà l'Italia" Nell'atmosfera 200 mila tonnellate di cenere e lava Gli esperti: la nube si rafforza, avremo più piogge previsioni sullo spostamento e sull'intensita' del fenomeno La nube non si ferma. "Coprirà l'Italia" Nell'atmosfera 200 mila tonnellate di cenere e lava Gli esperti: la nube si rafforza, avremo più piogge MILANO —"Il vulcano islandese rimane un serio problema perché continua a eruttare con la stessa intensità alimentando la nube, rafforzandola". La preoccupante diagnosi è di Warner Marzocchi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che da Parigi con i colleghi finlandesi, americani e australiani coordina l'osservazione vulcanologica mondiale. "Difficile fare previsioni sull'evoluzione del fenomeno — aggiunge — ma perché le cose cambino ci sono solo due possibilità: che l'eruzione si riduca o che le correnti aeree diffondano altrove ceneri e gas. Ma nulla del genere sta accadendo". Infatti le simulazioni condotte dal Centro fenomeni estremi (Cetemps) dell'Università de L'Aquila, in coordinamento con il Met Office britannico e il centro meteorologico tedesco Wetter, e fornite alla nostra Protezione civile, mostrano come le particelle silicee si stiano distribuendo sull'intera Europa ricoprendo entro mercoledì tutta l'Italia, Sicilia compresa. "Fino a questo momento — precisa il professor Guido Visconti, direttore del centro — sono state riversate nell'atmosfera duecentomila tonnellate di materiale da parte del vulcano islandese e la loro maggior parte si concentra a un'altezza, a seconda della geografia, fra tre e otto chilometri. Oggi sono arrivate sulla Penisola dopo aver attraversato nella notte le Alpi e l'attraversamento dovrebbe aiutare ad abbattere una parte delle ceneri. Il resto si disseminerà in modo diluito sulle varie regioni contribuendo ad intensificare le precipitazioni; cioè potranno aumentare le piogge e la caduta di neve perché le particelle funzionano da nuclei di condensazione. Conseguenze negative sul clima per ora non possono verificarsi perché la nube non è penetrata nella stratosfera innescando meccanismi chimico-fisici negativi. In particolare, l'anidride solforosa presente nella nube non è in quantità tali da generare effetti climatici su vasta scala". Guarda l'animazione: come si sta spostando la nube IL LASER - Le valutazioni del centro aquilano sono effettuate utilizzando un radar ottico che lancia verso il cielo degli impulsi di luce laser fino a trenta volte al secondo. Dalla riflessione esce l'identikit delle particelle e i dati sono utilizzati per elaborare quei modelli che rivelano l'evoluzione e la distribuzione del fenomeno. Intanto, un'altra novità che ha sorpreso gli studiosi riguarda invece il vulcano. "L'esame delle ceneri raccolte nelle ultime ore — spiega Warner Marzocchi — ha mostrato che la lava è ricca di svariati gas e ciò contribuisce a provocare l'effetto esplosivo che prima si riteneva dovuto soltanto all'interazione con i ghiacci. Si tratta quindi di un tipo di magma particolare che cambia lo scenario chimico solitamente considerato". Le conseguenze per il traffico aereo restano quindi un punto di domanda molto critico. Solo da un paio di decenni si stanno approfondendo le ricerche riguardanti gli effetti delle nubi vulcaniche sui jet e ancora non si sono definiti precisi livelli di rischio in base alle intensità e alle caratteristiche delle particelle. Quindi, per evitare problemi e disastri come in qualche caso del passato stava per accadere, si adotta un principio di precauzione che suggerisce di non far volare gli aeroplani. Prezioso è giudicato il lavoro effettuato nelle ultime ore da un velivolo da ricerca ad elica "Dornier 228" del Natural Environment Research (Nerc) Council britannico. Dotato di particolari sensori sta navigando in prossimità della nube analizzandone caratteristiche e possibili effetti. "Che sono svariati e poco conosciuti — nota Guy Gratton, a capo della Facility for Airborne Atmospheric Measurement del Nerc —. Oltre alla fusione di parti interne e interruzione del funzionamento dei reattori bisogna tener conto che le polveri sono anche elettricamente cariche e causano tuoni e fulmini oltre al fenomeno noto come fuoco di Sant'Elmo per cui l'aereo si circonda di un alone luminescente. Parlando da ingegnere aeronautico, io non metterei oggi un aeroplano in quella nube". Giovanni Caprara 17 aprile 2010(ultima modifica: 18 aprile 2010)
il rapporto uomo-ambiente Filosofi e scienziati "La Natura imprevedibile è più forte di noi" Il Nobel Rubbia: dimentichiamo che il pianeta è in evoluzione Paolo Rossi: smentita l'idea della Dolce Madre il rapporto uomo-ambiente Filosofi e scienziati "La Natura imprevedibile è più forte di noi" Il Nobel Rubbia: dimentichiamo che il pianeta è in evoluzione Paolo Rossi: smentita l'idea della Dolce Madre MILANO — Davanti allo spettacolo terribile del terremoto di Lisbona, che il 1° novembre 1755 uccise dalle sessantamila alle novantamila persone, almeno un quarto degli abitanti di quella città, l'illuminista Voltaire arrivò a mettere in dubbio la provvidenza divina e il filosofo Immanuel Kant, il padre del razionalismo moderno, mise in guardia contro i peccati di orgoglio. In maniera diversa, un richiamo all'umiltà dell'uomo di fronte agli sconvolgenti fenomeni naturali, come l'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökul che da tre giorni sta bloccando il traffico aereo in Europa, viene anche oggi da filosofi e scienziati. CARLO RUBBIA - "L'uomo — dice per esempio Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica nel 1984 — si sorprende davanti ai grandi eventi della natura, terremoti, eruzioni vulcaniche, cicloni, perché dimentichiamo che il nostro pianeta è in continuo movimento: l'Atlantico si allarga di 2,5 centimetri l'anno, allontanando l'Europa dall'America. Ma tutto rientra nella storia e nell'evoluzione della terra: basti pensare che duecento milioni di anni fa tutti i continenti erano riuniti in un'unica terra emersa. Bisogna rendersi conto che i fenomeni della natura coesistono con la vita dell'uomo, il quale deve esserne consapevole. L'uomo e la natura sono due realtà parallele che convivono". La nostra fragilità, dice ancora Rubbia, è resa ancora più palese dalle "conseguenze che questa eruzione vulcanica potrebbe avere per il cambiamento climatico: le polveri ridurranno la trasparenza dell'atmosfera e quindi la radiazione del sole riscalderà meno la terra su vaste aree, andando nella direzione contraria all'attuale cambiamento climatico". PAOLO ROSSI - Una preoccupazione, quella di Rubbia, che si sposa perfettamente con la riflessione di Paolo Rossi, decano italiano dei filosofi della scienza e allievo di Eugenio Garin: "Questa vicenda smentisce due idee molto di moda nel mondo contemporaneo: dimostra innanzitutto che la natura non è affatto buona, e poi che non sappiamo come andrà a finire. Nel primo caso mi riferisco alla fastidiosa propaganda sulla natura come dolce madre che arriva fino alla pubblicità (è un prodotto naturale: compralo), nel secondo al mito della prevedibilità dei fenomeni fisici ma anche del corso storico. Le previsioni di lungo periodo si sono dimostrate sempre sbagliate: sia quelle catastrofiche di padre Lombardi quando vedeva i cavalli dei cosacchi abbeverarsi alle fontane di San Pietro, o di Alberto Asor Rosa che oggi predica l'apocalisse, sia quelle ottimistiche degli economisti che fino a un anno fa si illudevano di controllare l'andamento dei mercati". GIULIO GIORELLO - Un titolo catastrofista, ma solo in funzione editoriale, è quello del libro del vulcanologo Bill McGuire, Guida alla fine del mondo, edito da Raffaello Cortina nella collana diretta da Giulio Giorello, filosofo della scienza alla Statale di Milano. "Il libro di McGuire, studioso che in questi giorni lavora nel gruppo che gestisce l'emergenza in Gran Bretagna, ci parla delle catastrofi che possono mettere in crisi la nostra civiltà — spiega Giorello —. Di alcune, come l'eruzione del vulcano islandese, non abbiamo colpa, ma siamo sempre responsabili delle risposte che diamo. Per non finire come i dinosauri, secondo una teoria scomparsi all'impatto della terra con un gigantesco meteorite, non dobbiamo mai smettere di studiare il nostro pianeta, magari ricordandoci di applicare i risultati delle ricerche, perché per esempio in Italia abbiamo degli ottimi geologi ma non un atlante geologico completo. E poi affinare le nostre capacità di risposta, attraverso l'elaborazione di modelli matematici sempre più sofisticati che se non prevedono quando un fenomeno si verifica almeno ci dicono come avviene, quindi ci mettono in grado di reagire". MARGHERITA HACK - Convinta che la scienza possa comunque dare una mano è l'astrofisica Margherita Hack, tuttavia scettica di fronte alla prevedibilità di tutti i fenomeni. "Non dico che la scienza sia impotente — argomenta la scienziata cui è stato intitolato l'asteroide 8558 — ma nei miei anni di studio e lavoro ho potuto constatare che sulla terra così come su molte stelle non tutto è prevedibile". Quel che segue sembra un gioco di parole, ma Margherita Hack è convinta che "la scienza può servire anche quando prevede l'assoluta imprevedibilità di certi fatti. Non sappiamo per esempio quando il Vesuvio andrà in eruzione ma di certo prima o poi accadrà". NICOLA CABIBBO - Questa concreta preoccupazione per il Vesuvio accomuna la più laica tra gli scienziati al fisico Nicola Cabibbo, noto nel mondo per gli studi sulle interazioni delle particelle elementari e presidente della Pontificia accademia delle scienze. "Il Vesuvio, vulcano molto pericoloso — sostiene Cabibbo — potrebbe fare disastri ben maggiori di quello islandese anche per la densità della popolazione che vive nell'area. Viviamo in un mondo che può dare sorprese a tutti i livelli, dai fenomeni singolari come quello partito dall'Islanda, davanti al quale la scienza mi sembra possa ben poco, agli eventi come frane e terremoti, ben frequenti nel nostro Paese ma che ci colgono spesso impreparati. L'eruzione di quel lontano vulcano che sta emettendo una quantità incredibile di polvere davanti alla quale nulla possono gli scienziati, mi sembra debba servire da monito per la nostra imprudenza". Dino Messina 18 aprile 2010
2010-04-17 solo sabato 17 mila i voli cancellati. "inavvicinabili" LE principali stazioni FERROVIARIE Nube in Europa, è emergenza Al Nord Italia stop ai voli fino a lunedì L'Enac posticipa alle 8 del 19 aprile la chiusura dello spazio aereo. Trenitalia: convogli straordinari, ma per destinazioni all'estero posti esauriti fino al 23 aprile * NOTIZIE CORRELATE * La nube avanza, chiuso lo spazio aereo in tutto il Nord Italia * Voli nel caos per il vulcano islandese A terra in Europa un aereo su quattro (15 aprile 2010) * Islanda: dopo 187 anni si risveglia un vulcano, evacuate circa 600 persone (21 marzo 2010) * Ecco perché la cenere dei vulcani provoca problemi agli aerei * Ecco perché la cenere dei vulcani provoca problemi agli aerei * La cenere lascia a terra il primo volo Bagdad-Londra dal 1990 * Voli bloccati, il giallo dei rimborsi solo sabato 17 mila i voli cancellati. "inavvicinabili" LE principali stazioni FERROVIARIE Nube in Europa, è emergenza Al Nord Italia stop ai voli fino a lunedì L'Enac posticipa alle 8 del 19 aprile la chiusura dello spazio aereo. Trenitalia: convogli straordinari, ma per destinazioni all'estero posti esauriti fino al 23 aprile MILANO - Milioni di passeggeri rimasti a terra, 34.600 voli cancellati in soli due giorni, decine di aeroporti praticamente chiusi, treni presi d'assalto: in Europa è ormai emergenza per il blocco del trasporto aereo causato dalla nube di cenere proveniente dal vulcano islandese Eyjafjallajkull che dura da giovedì scorso e che proseguirà probabilmente tutto il fine settimana. Una situazione "eccezionale, mai verificatasi prima", sottolineano gli esperti di Eurocontrol, l'organizzazione europea per il controllo e la sicurezza del traffico aereo. Per cercare di trovare una soluzione alla paralisi del traffico aereo, le autorità hanno deciso di far effettuare alcuni test di volo su quote più basse rispetto a quelle standard. Secondo quanto reso noto in serata dal ministero olandese delle Infrastrutture, un volo senza passeggeri della Klm è stato fatto partire da Amsterdam per Duesseldorf ed altri voli di prova sono stati fatti in Belgio, Francia ed altri paesi della Ue. Intanto gli effetti delle ceneri si fanno ora sentire pesantemente anche in Italia dove numerosi sono stati i disagi che hanno colpito migliaia di viaggiatori. L'Enac ha deciso infatti di posticipare fino alle 8 di lunedì mattina il divieto di volo in tutto il Nord del Paese. Gli aeroporti italiani interdetti su decisione delle autorità aeronautiche sono quelli di Torino, Milano Malpensa, Milano Linate, Bergamo, Venezia e Bologna. "Considerata tale situazione eccezionale ed imprevedibile faccio appello a mettersi in viaggio solo per effettive necessità" ha detto il ministro dei Trasporti Altero Matteoli. Prese d'assalto le stazioni ferroviarie. Lunghe code e disagi, che hanno spinto Trenitalia a aumentare le corse, si sono registrati soprattutto alla Stazione Centrale di Milano e alla stazione romana di Termini. 17 MILA VOLI CANCELLATI - Solo sabato, secondo i dati diffusi da Eurocontrol, sono stati cancellati 17.000 voli sui 22.000 che, in un sabato qualunque, attraversano i cieli europei. A centinaia anche in Italia i voli cancellati (455 a Malpensa, 200 a Linate, 462 a Fiumicino e Ciampino) e di conseguenza migliaia i passeggeri che hanno dovuto trovare alternative al viaggio, o, in certi casi, prepararsi a trascorrere la notte in aeroporto. Pesanti anche i disagi sulle rotte transatlantiche. Dei 300 voli che quotidianamente approdano in Europa sorvolando l'oceano Atlantico, oggi ne sono arrivati a destinazione solo 73. Ed anche decine di voli in partenza dall'Asia per scali europei sono stati cancellati. Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi Nube in Italia, disagi e bivacchi BIVACCHI E BRANDINE - La chiusura degli aeroporti del Nord Italia ha subito avuto ripercussioni negli scali milanesi di Malpensa e Linate dove i lavoratori di terra (addetti ai bagagli, controllori dei varchi) sono stati messi in ferie e cassa integrazione - la cig era già in corso - da stasera e per due giorni. A centinaia i voli cancellati: di conseguenza migliaia di passeggeri hanno dovuto trovare alternative al viaggio, o, in certi casi, prepararsi a trascorrere la notte in aeroporto. A Fiumicino e negli scali milanesi la Protezione Civile ha già allestito brandine da campo per i viaggiatori bloccati nello scalo. In alcuni casi, le alternative al viaggio aereo si sono trasformate in vere e proprie "odissee" per passeggeri comuni o illustri ( come la cancelliera tedesca Angela Merkel). In questa situazione sono state prese d'assalto le biglietterie ferroviarie, soprattutto per le destinazioni settentrionali. A Bologna le file delle persone che non hanno potuto prendere il loro volo hanno formato lunghi tempi di attesa. A Firenze, alla stazione di Santa Maria Novella, sono servite anche tre ore di fila per acquistare i biglietti e mettersi in viaggio sui binari. A Milano sono tutti esauriti i treni per il Nord Europa: uno tsunami di prenotazioni per Mosca, Stoccolma, Berlino. L'ondata di richieste, per ora, è stata assorbita. Ma fino a martedì sarà difficile trovare altri posti liberi. Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei Caos nei cieli europei TRENI: PER L'ESTERO POSTI ESAURITI - Chi si è trovato bloccato ha cercato alternative. Puntando soprattutto sul treno. Così oggi si sono create sitazioni di affollamento straordinario in particolare a Roma termini e Milano Centrale. Lunghe cod, treni stipati. Trenitalia ha rafforzato la tratta Frecciarossa Roma-Milano, con fermata Bologna. Ma in serata ha diramato un comunicato avvertendo quanti intendono raggiungere località estere via treno che non cisono possibilità, almeno nell'immediato. "Trenitalia raccomanda ai viaggiatori di recarsi nelle stazioni ferroviarie soltanto se diretti verso località nazionali - dice il comunicato -. Invita tutti coloro che si trovano in aeroporto o che vogliono raggiungere località estere a non recarsi invece in stazione alla ricerca di collegamenti ferroviari che o sono già esauriti o non esistono né sono attivabili. Non è infatti possibile, anche a causa della congestione del traffico ferroviario in tutta Europa, organizzare treni straordinari dall'Italia verso l'estero. I collegamenti esistenti, potenziati con l'aggiunta di alcune carrozze, hanno già esaurito tutti i posti disponibili fino al 23 aprile. Per quanto riguarda l'offerta straordinaria interna, messa a disposizione oggi sulle rotte Roma - Milano e Roma - Venezia, con 6 corse supplementari di Frecciarossa e 4 di Frecciargento, ha risposto adeguatamente all'aumento di domanda determinato dalla cancellazione dei voli nazionali. Domenica previste due corse straordinarie di Frecciarossa in partenza alle 8.00 da Milano per Roma e, alla stessa ora, da Roma verso Milano, entrambi con fermata a Bologna. Muoversi sulla strada ferrata è, adesso, l'unica alternativa possibile, insieme alle macchine private e alle corriere prese addirittura a noleggio da viaggiatori disperati. Per ora gli unici voli consentiti, sono quelli militari, di emergenza e di Stato. Alcuni aeroporti, come quello di Palermo, hanno dovuto accogliere voli da Dakar e Mauritius che, per il black-out dei cieli, non avrebbero potuto raggiungere la loro destinazione originaria SUD E CENTRO ITALIA - Di rimbalzo, il blocco dei voli al Nord ha portato disagi anche al Sud. File alla biglietteria per chiedere il cambiamento della data di partenza e in totale, tra arrivi e partenze, 104 voli cancellati all'aeroporto napoletano di Capodichino. Allo scalo catanese di Fontanarossa una novantina di voli, tra arrivi e partenze sono stati cancellati. Dagli scali calabresi di Lamezia Terme e Reggio Calabria si può volare, ma solo sino a Roma. Disagi anche all'aeroporto di Alghero Fertilia, dove risultano cancellati sette dei voli in arrivo, tutti Ryanair ed AirOne. Al "Galileo Galilei" di Pisa risultano cancellati tutti i voli in partenza per il Nord; annullati anche tutti i voli in arrivo. Pista ancora aperta anche all'Amerigo Vespucci di Firenze, dove sono già stati cancellati quasi tutti i voli in partenza per il Nord Italia e per gli aeroporti del Nord Europa. INFORMAZIONI ALITALIA - Alitalia ha invitato i propri passeggeri, con destinazioni da e per il Nord Europa e il Nord Italia, a controllare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto, collegandosi al sito Internet www.alitalia.it o chiamando il numero verde 800.650055. Alitalia è impegnata a contattare direttamente i propri passeggeri coinvolti dalle cancellazioni per fornire loro informazioni e assistenza, anche al fine di ridurre il rischio di lunghe attese negli aeroporti. Sabato sono stati installati dei punti di informazione straordinari negli aeroporti di Roma Fiumicino e di Milano Linate. A tutti i passeggeri coinvolti dalle cancellazioni Alitalia garantisce il rimborso integrale del biglietto in caso di rinuncia a voli alternativi o la possibilità di riprogrammare il volo fino al 21 aprile senza il pagamento di penali. NESSUN RISCHIO PER LA SALUTE - Anche il Ministero della Salute sta monitorando la situazione e ritiene che non ci siano rischi. Dopo l'estensione dello stop dei voli sul Nord Italia decisa dall'Enac, l'Alitalia ha comunicato la cancellazione, fino alle ore otto di lunedì 19, dei propri voli da e per Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Genova, Bergamo, Verona, Trieste, Venezia, Bologna, Ancona, Pisa e Firenze. Restano inoltre sospesi i collegamenti Alitalia da e per Londra, Bruxelles, Parigi Amsterdam, Francoforte, Monaco, Vienna, Varsavia, Budapest, Bucarest, Ginevra, Mosca, San Pietroburgo e Kiev. A tutti i passeggeri coinvolti dalle cancellazioni, Alitalia ed Air One garantiscono il rimborso integrale del biglietto in caso di rinuncia a voli alternativi o la possibilità di riprogrammare il volo, senza alcuna penale, entro il 31 maggio. L'EUROPA - La nube formata dalle ceneri vulcaniche islandesi, secondo Eurocontrol, è destinata a restare più o meno stabilmente su gran parte dell'Europa anche nelle prossime ore. Le previsioni meteorologiche indicano che potrebbe esserci un suo granduale spostamento verso Sud-Ovest, cioè verso il Mediterraneo e i Pirenei. Sabato sono rimasti totalmente chiusi gli spazi aerei di Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Gran Bretagna, Lituania, Lettonia, Finlandia Ungheria, Olanda Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Ucraina. Ma anche quelli del Nord Italia, di gran parte della Francia e della Germania. A questi si sono poi aggiunti nel pomeriggio la Serbia, la Bosnia-Erzegiovina e il Montenegro. E si aggiungerà stanotte il nord della Spagna. Ad aver già annunciato il perdurare della chiusura almeno fino alle 14 di domenica sono stati la Gran Bretagna, l'Irlanda, il Belgio, la Danimarca. Al momento resta aperto solo lo spazio aereo sull'Europa meridionale in un'area che va dalla Spagna meridionale all'Italia del Sud alla Grecia e alla Turchia. Islanda: il risveglio del vulcano Islanda: il risveglio del vulcano Islanda: il risveglio del vulcano Islanda: il risveglio del vulcano Islanda: il risveglio del vulcano Islanda: il risveglio del vulcano Islanda: il risveglio del vulcano Islanda: il risveglio del vulcano PROBLEMI DI APPROVVIGIONAMENTI - La situazione d'emergenza venutasi a creare ha indotto molte compagnie a sospendere del tutto o quasi l'attività fino a quando non si sarà ripristinata una situazione normale. Con la chiusura fino a nuovo ordine degli hub di Londra, Francoforte, Parigi e Amsterdam, alle principali compagnie europee - Lufthansa, British e Air France - non è restato che annunciare la cancellazione di tutti i voli almeno fino alle 14 di domani. Il danno stimato per il settore è di circa 200 milioni di dollari al giorno. Ma questa cifra potrebbe salire vertiginosamente se il blocco dei voli dovesse protrarsi. Tanto che la belga Brussels Airlines ha già chiesto un intervento eccezionale delle autorità nazionali e comunitarie. Intanto, si comuncia a parlare anche di possibili problemi nell'approvvigionamento di alimenti deperibili. La segnalazione parte dall'Inghilterra, dove molta della frutta e della verdura viene importata e approda sui mercati locali grazie proprio ai collegamenti aerei con i Paesi d'origine delle merci. Redazione online 17 aprile 2010
VENERDì NEGLI USA CANCELLATO L'083% DEI VOLI PER L'EUROPA New York: il "Jfk" diventa una tendopoli Lo scalo della Grande Mela trasformato in un bivacco. Le compagnie aeree: "È un atto di Dio" VENERDì NEGLI USA CANCELLATO L'083% DEI VOLI PER L'EUROPA New York: il "Jfk" diventa una tendopoli Lo scalo della Grande Mela trasformato in un bivacco. Le compagnie aeree: "È un atto di Dio" Passeggeri bloccati in un terminal del Kennedy a New York (Ap) Passeggeri bloccati in un terminal del Kennedy a New York (Ap) NEW YORK - La nube di ceneri sprigionata dal vulcano Eyjafjallajokull in Islanda che ha paralizzato i cieli del Nord Europa ha anche trasformato l'aeroporto JFK di New York, uno degli scali più trafficati d'America, in una vera e propria tendopoli. Brandine sono state allestite nei terminal per i passeggeri costretti a rinviare il viaggio. "Capisco che si tratta di un atto di Dio - ha detto Michael Galvin, 70 anni, in attesa di prendere un volo Aer Lingus per Dublino - Ma questo mi ha tolto dieci anni di vita". "ACT OF GOD " -Act of God, atto di Dio, è la formula usata dalle compagnie aeree per lavarsi le mani dei viaggiatori lasciati a terra in seguito all'eruzione del vulcano. Le aerolinee non hanno cioè alcuna responsabilità di dare cibo e alloggio ai passeggeri bloccati negli aeroporti in Europa o negli Stati Uniti. Dan Robinson, che doveva salire su un aereo Delta per Londra giovedì, è arrivato esasperato alla terza notte in branda: "Mi hanno detto che fino a lunedì non si parte. Una notte così passi, ma quattro?". Ieri le compagnie aree con base negli Stati Uniti hanno cancellato l'83% dei voli per l'Europa e il sindaco di New York Michael Bloomberg ha annunciato che oltre 30 alberghi di New York offriranno sconti del 15 per cento a chi può dimostrare di esser rimasto in città a causa della nube. (Fonte Agenzia Ansa).
17 aprile 2010
piccolo incidente all'altezza di firenze La nube e l'odissea della Merkel Il suo bus fora, cancelliera ferma sulla A1 Dagli Usa a Lisbona e da lì a Roma. Dalla capitale in auto verso Bolzano. Domenica il rientro a Berlino piccolo incidente all'altezza di firenze La nube e l'odissea della Merkel Il suo bus fora, cancelliera ferma sulla A1 Dagli Usa a Lisbona e da lì a Roma. Dalla capitale in auto verso Bolzano. Domenica il rientro a Berlino In autostrada il convoglio con la cancelliera tedesca Angela Merkel (Ansa) In autostrada il convoglio con la cancelliera tedesca Angela Merkel (Ansa) MILANO - Il rientro a Berlino del cancelliere tedesco Angela Merkel si è trasformato in una odissea. Che dovrebbe concludersi domenica. A causa della nube di cenere prodotta dal vulcano nel sud dell'Islanda, il cancelliere tedesco da due giorni tenta invano di rientrare in Germania dagli Stati Uniti, dove si era recata per partecipare al vertice sulla sicurezza nucleare convocato dal presidente Barack Obama il 12 e 13 aprile. Merkel è atterrata nel pomeriggio di sabato a Roma da Lisbona. Poi a bordo un pullman, la cancelliera si è diretta da Roma a Bolzano, dove trascorrerà la notte prima di ripartire, domenica alla volta dell'agognata Berlino. Alle 16 però, come se non bastasse, all'altezza di Monte San Savino in provincia di Arezzo, il bus sul quale viaggiava la Merkel ha forato. La cancelliera infatti aveva infatti deciso di viaggiare con la sua delegazione sull'autobus e non sull'auto blu che li seguiva. Alcune pattuglie della polizia stradale hanno scortato il convoglio. Dopo il guasto la Merkel ha atteso un po' ed è poi salita sull'auto blu a sua disposizione e ha proseguito così il viaggio verso Bolzano. La polizia stradale della Toscana ha accompagnato la cancelliera fino a Roncobilaccio, dove il servizio di scorta è passato ai colleghi emiliani. Secondo stime di media tedeschi, l'intero viaggio della Merkel dagli Usa a Berlino durerà una sessantina di ore. DOMENICA A BERLINO - Domenica la Merkel ripartirà sempre in pullman verso l'agognata Berlino. Con lei viaggiano circa 60 persone tra staff e giornalisti. La sua partecipazione ai funerali del presidente Lech Kaczynski e di sua moglie Maria, domenica a Cracovia, è stat però annullata. Venerdì la cancelliera era rimasta bloccata a Lisbona, dove era arrivata dagli Stati Uniti non potendo atterrare a Berlino. BLOCCATO PER UN'ORA ANCHE BERLUSCONI - Merkel non è l'unico politico a patire problemi in queste ore: il ministro dell'economia Giulio Tremonti ha lasciato in anticipo questa mattina il vertice Ecofin di Madrid a causa degli inconvenienti creati ai voli dall'eruzione del vulcano islandese, non partecipando cos alla seconda giornata dei lavori. Nell'ambito del vertice nella capitale spagnola era previsto il forum di dialogo Europa-Asia (Asem): i rappresentanti cinesi hanno annunciato che non saranno presenti, mentre Š in dubbio la presenza dell'India e del Giappone. Il premier Silvio Berlusconi è rimasto un'ora fermo sulla pista di Ciampino prima di ottenere l'ok al decollo. Il presidente del Consiglio ha dovuto aspettare che si chiarisse se i voli di Stato fossero o meno esclusi dal divieto di sorvolo imposto dall'Enac su tutta l'Italia settentrionale. In sostanza, si doveva capire se l'aereo del presidente del Consiglio fosse equiparabile ai voli militari, di emergenza e umanitari: gli unici a cui è ancora consentito di alzarsi in volo. Un rebus risolto nel corso della riunione alla Protezione civile con i responsabili del traffico aereo, sulla base del fatto che i voli di Stato vengono effettuati quasi esclusivamente con aerei del 31/o Stormo dell'Aeronautica militare. Per chiarire la questione, però, ci sono voluti parecchi minuti. Il via libera, a quanto si apprende, è arrivato soltanto un'ora dopo. Il premier è così decollato in ritardo ed è arrivato a Linate giusto in tempo per recarsi ai funerali di Raimondo Vianello. Ma non è detto che ciò possa ripetersi domenica, quando Berlusconi dovrebbe partire alla volta di Cracovia per i funerali della coppia presidenziale polacca. La situazione dei cieli in Polonia, ma anche nel Nord Italia, potrebbe essere tale da impedire il volo anche degli aerei militari. Redazione online 17 aprile 2010
previsioni impossibili sulle conseguenze I vulcanologi: può durare per un anno L'attività eruttiva dell'Eyjafjallajokull non rallenta. Anzi si è intensificata. E le conseguenze sono imprevedibili previsioni impossibili sulle conseguenze I vulcanologi: può durare per un anno L'attività eruttiva dell'Eyjafjallajokull non rallenta. Anzi si è intensificata. E le conseguenze sono imprevedibili MILANO - Quanto durerà? E quanto potrà resistere il sistema sociale ed economico europeo (e, di rimbalzo, del mondo) senza collegamenti aerei. I disagi saranno temporanei o si profila una lunga emergenza? La risposta, purtroppo, non c'è. Perché detta legge la natura. E se finora la reazione è stata simile a quella di un evento straordinario ma breve, come un'ondata di maltempo, è difficile dare assicurazione che tutto ciò finisca dopo un weekend di caos e blocchi. Il vulcano islandese Eyjafjallajokull, infatti, continua nella sua eruzione. Anzi, purtroppo l'acqua del ghiacciaio sta intensificando l'attività eruttiva e di conseguenza continua ad alimentare la nubea di ceneri che si sta spostando verso Sud Est. Guarda l'animazione: come si sta spostando la nube DOVE ARRIVA IN ITALIA - Fare previsioni sull'andamento della nube "è difficile, perchè bisogna tenere conto dei fattori meteorologici come i venti o la pioggia - spiega il vulcanologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Warner Marzocchi - sembra però che si muova verso Sud Est, e quindi potrebbe non colpire Roma, ma lambire la parte orientale dell'Italia". E "ci è andata bene che non siamo in pieno inverno, altrimenti la nube di ceneri avrebbe investito tutta l'Italia" aggiunge il geomorfologo dell'Università La Sapienza di Roma, Sirio Ciccacci. Le perturbazioni, quindi le piogge possono migliorare la situazione? Secondo Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all'Università di Firenze, le precipitazioni previste in Italia "non saranno certamente così importanti da cambiare il quadro. Quello che conta è la grande circolazione atmosferica e contano i venti in quota che vanno da Ovest a Est". Paradossalmente, osserva il vulcanologo Danilo Palladino, "questa esplosione dà più fastidio perché è poco intensa; va infatti a una quota massima di 20 km, critica in quanto più incostante, la stessa delle previsioni-meteo, e perciò maggiormente problematica". DURATA DI UN ANNO - "L'ultima volta che questo vulcano si è svegliato l'eruzione è durata un anno" ricorda Marzocchi, nel sottolineare che dalle prime analisi fatte si è visto che il magma in questo caso è "un po' anomalo, e un po' più esplosivo". La previsione sulla durata dell'eruzione è confermata da Reidar Trnnes, vulcanologo norvegese che ha lavorato a lungo in Islanda, che sul sito della Norwegian University of Science and Technology scrive: "Questa eruzione non è particolarmente grande, ma ci si può aspettare una durata maggiore di un anno". Tempi brevissimi per la geologia, ma enormi per le conseguenze di un fenomeno di tale portata sul sitsema economico e sociale del m0ndo. Un anno di continue emissioni di ceneri porterebbe a scenari difficili da prevedere, sia per il clima sia per l'economia (Fonte:Ansa). Redazione Online 17 aprile 2010
in italia rassicurazioni su problemi portati dalle particelle di polveri vulcaniche Il ministero: non servono le mascherine Dalla nube del vulcano "nessun allarme per la salute". Controlli avviati, il problema è la durata dell'esposizione in italia rassicurazioni su problemi portati dalle particelle di polveri vulcaniche Il ministero: non servono le mascherine Dalla nube del vulcano "nessun allarme per la salute". Controlli avviati, il problema è la durata dell'esposizione MILANO - Nessun allarme per la salute. Almeno per il momento. E nessuna corsa all'acquisto di mascherine per difendersi dai rischi delle polveri, sottilissime, che viaggiano con la nube del vulcano islandese. Il Ministero della Salute, in una nota diffusa nel pomeriggio di sabato, sostiene che "attualmente non ci sono rischi per la salute umana". Insieme al ministero dell'Ambiente ha attivato "le Regioni, l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e le agenzie per l'ambiente regionali, per un attento monitoraggio della situazione allo scopo di valutare l'eventuale impatto sulla salute". La stessa comunicazione del ministero spiega che "al momento non è necessario il ricorso a dispositivi di protezione individuale". Rassicurazioni erano già arrivate in mattinata dalla Protezione civile che, anche sulla base delle informazioni giunte dagli esperti degli altri paesi europei dove sono state eseguite analisi sulle ceneri, aveva spiegato come non esistano esistono motivi di preoccupazione. Occhiali e mascherina: una islandese si difende dalle ceneri del vulcano (Ap) Occhiali e mascherina: una islandese si difende dalle ceneri del vulcano (Ap) PIU' SOTTILI DEL PM10 - Assicurazioni che però possono non accontentare tutti. La preoccupazione riguarda infatti la durata del fenomeno, cosa che potrebbe cambiare la valutazione. Circa il 25% delle polveri della nube potrebbe essere di dimensioni inferiori a 10 micron. Nel caso dell'inquinamento urbano, il pm10 cui siamo esposti (le cosiddette polveri sottili) è considerato rischioso proprio per questo. Le dimensioni delle particelle della nube sono tanto piccole da essere ancora inferiori e quindi sono considerate pericolose per la salute perché‚ possono penetrare nei polmoni. Se si tratta di un esposizione di uno-due giorni il rischio può essere considerato basso, ma se l'eruzione dovesse continuare a lungo?. "Le analisi sulle ceneri sono ancora in corso - spiega Maria Neira, direttrice del Dipartimento di Salute Pubblica e Ambiente - ma si stima che il 25% delle ceneri sia più piccolo di 10 micron, la dimensione ritenuta più pericolosa perché può penetrare più profondamente nei polmoni. Visto che la concentrazione delle ceneri varia a seconda del vento e della temperatura dell'aria il nostro consiglio è di ascoltare le autorità sanitarie locali per avere i migliori suggerimenti. Se le persone sono all'aperto e cominciano a sentire irritazioni alla gola e ai polmoni, naso che cola o bruciore agli occhi devono tornare in casa e rimanere al chiuso". CATEGORIE A RISCHIO - Secondo l'Oms più a rischio, in caso di esposizione non breve, sono ovviamente i pazienti già affetti da patologie respiratorie, come enfisema e asma, che in caso di aumento del tasso di inquinamento devono limitare anche l'esercizio fisico. Per Achille Marconi, esperto dell'Istituto Superiore di Sanità, i rischi per la salute sono comunque limitati, se si considera un'esposizione di pochi giorni. "Anche se dovessero arrivare da noi, le polveri del vulcano non costituirebbero un grosso problema - afferma Marconi - perché l'esposizione sarebbe limitata a qualche giorno, e quindi anche in presenza di sostanze chimiche pericolose, come i silicati, queste non avrebbero tempo di provocare danni gravi". Al momento non c'è un monitoraggio specifico per le polveri del vulcano, ma queste possono essere registrate dalle normali centraline che monitorano l'inquinamento urbano. "La dispersione è amplissima, ad alta quota e non ha ricadute sul terreno significative", ha poi rincarato il direttore di Arpav Veneto, Andrea Drago, una delle regioni che dovrebbe subire maggiormente il passaggio della nube che ora si sta dirigendo appunto verso il Sud Est. La variabile del tutto indipendente e incontrollabile, però, come per la ripresa dei collegamenti aerei, è però la durata del fenomeno. Se l'eruzione durerà ancora a lungo, continuando ad alimentare la nube, le conseguenze, anche per la salute potrebbero essere diverse.
17 aprile 2010
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2010-04-18 EMERGENZA VULCANO Nube, domani parziale ripresa dei voli ma sono stati 7 milioni i viaggiatori bloccati Annullato il MotoGp del Giappone di domenica prossima. Oggi sono stati cancellati 20mila collegamenti in tutta Europa. In Italia si volerà di nuovo dalle 7 di mattina Nube, domani parziale ripresa dei voli ma sono stati 7 milioni i viaggiatori bloccati ROMA - Tutta l'Europa è sotto lo scacco della nube vulcanica islandese. I voli di tutte le compagnie continuano ad essere completamente o parzialmente bloccati. In tutto sono saltati 20.000 collegamenti aerei nel continente. Nel Nord Italia stop ai voli fino alle 8 di domani. L'Enac ha deciso la riapertura degli scali del nord Italia a partire da domani alle sette, mentre la Gran Bretagna ha deciso di estendere il blocco fino a domani. La Francia li ha chiusi per tutta la giornata di oggi, mentre l'Ucraina ha deciso la ripresa dei voli. Le compagnie aeree, dopo i test di volo, hanno chiesto, dal canto loro la riapertura dei cieli in Europa. In serata, il sottosegretario per gli Affari Europei Diego Lopez Garrido ha annunciato che "domani, metà dei voli sarà operativa in Europa perché la nube si sta muovendo verso Nord Est. Stiamo lavorando a soluzioni concrete per aprire progressivamente lo spazio aereo europeo". Quasi 7 milioni di viaggiatori sono rimasti vittime dello stop dei voli e gli aeroporti europei hanno perso 136 milioni di euro per la nube di ceneri che ha paralizzato il traffico aereo. Lo ha detto Olivier Jankovec, direttore generale dell'Aci Europe, l'organizzazione che raggruppa gli aeroporti, aggiungendo che 313 scali sono paralizzati e che l'impatto economico è peggiore di quello derivato dall'attacco alle Torri Gemelle dopo l'11 settembre del 2001. In Germania riaperti 7 scali. Sette dei 16 aeroporti internazionali tedeschi sono stati parzialmente riaperti, compreso l'importante Hub di Francoforte. Inoltre, sono stati autorizzati, fino alle 20 di questa sera, i voli in direzione est a partire dai due aeroporti di Berlino e dagli scali di Amburgo, Hanover, Erfurt e Lipsia. Non è stato ancora deciso come procedere dopo le 20. Lo spazio aereo tedesco è era stato interamente chiuso da venerdì sera. In serata le autorità aeroportuali hanno confermato che quattordici aeroporti tedeschi su 16 rimarranno chiusi fino alle 02:00 di domani
Riaperture nella Francia del sud. Diversi aeroporti francesi sono stati riaperti, almeno fino al pomeriggio di domani nel Sud del Paese. Il provvedimento riguarda gli aeroporti di Bordeaux, Marsiglia e Nizza. Altri aeroporti del Sud Ovest (Tolosa, Montpellier, Pau, Tarbes, Biarritz et Perpignan) che avrebbero dovuto chiudere oggi, resteranno invece aperti. Libero il cielo croato. Lo spazio aereo sulla Croazia è stato riaperto, anche se rimangono cancellati tutti i voli per il Nord e il Centro Europa. Lo riferisce l'Agenzia per il controllo dello spazio aereo croato. Spagna: si vola in 14 scali. Sono stati riaperti al traffico gli scali di Barcellona, Girona, Reus, Sabadell, Asturie, Santander, Bilbao, San Sebastian, Vitoria, Pampelona, Logronò, Saragozza, Palma e Menorca. Gli altri spazi aerei chiusi. Al momento, risulta invece completamento chiuso lo spazio aereo in Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Slovacchia, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna. In Italia e Spagna è stato chiuso lo spazio aereo settentrionale, mentre in Norvegia è bloccato quello meridionale. In Europa è completamente aperto lo spazio aereo solo in Grecia, Portogallo, Russia e Ucraina. Infine dei 337 voli di oggi fra Europa e Stati Uniti ne partiranno solo 55. Turchia - La nuvola di cenere ha raggiunto la Turchia e lo spazio aereo è stato chiuso in tre province del nord del Paese. I voli test. Il blocco del trasporto aereo è così arrivato al quarto giorno consecutivo e alcune compagnie (Klm, Lufthansa, Air France) hanno deciso di effettuare voli di prova senza passeggeri per verificare se le condizioni atmosferiche possono consentire la ripresa dei collegamenti. L'olandese Klm ha fatto volare questa mattina un suo 737 dall'aeroporto Schipol di Amsterdam fino a quello di Dusseldorf, in Germania, dove - secondo un portavoce della compagnia - l'aeromobile è giunto senza danni con un equipaggio di 20 persone a bordo. I piloti chiedono prove di sicurezza. Il volo test effettuato dall'Air France, tra Parigi e Tolosa, non ha rivelato "alcuna anomalia" per l'apparecchio, nonostante le nuvole di cenere provocate dall'Eyafjallajokull: il vettore francese sta ora procedendo a delle verifiche più approfondite sull'aeromobile. I piloti delle linee aeree vogliono elementi tangibili e concreti per accertare se le nuvole di cenere costituiscano un pericolo effettivo per la sicurezza dei voli: "Il principio di precauzione - dice Erick Derivry, portavoce del principale sindacato dei piloti dell'Air France - va benissimo, ma poi occorrono degli elementi tangibili e concreti che lo confermino o smentiscano, e oggi non ce ne sono". L'"aereo-spia" dell'Enav. Il velivolo dell'Enav - l'Ente per l'Assistenza al Volo - ha effettato il volo di ricognizione per controllare la condizione dello spazio aereo italiano interessato dalla nube vulcanica. si tratta di un Cesna Citation II° del reparto Radiomisure Enav. Il servizio di Radiomisure dell'ente svolge un'attività continua di controllo delle radioassistenze nazionali sugli aeroporti italiani (Radar, VOR, DME, ILS ecc.), per verificare la validità dei segnali radioelettrici trasmessi, i quali forniscono ai velivoli le corrette indicazioni nelle fasi di decollo, atterraggio e navigazione. L'efficienza di questo servizio verifica che la rispondenza dei segnali radioelettrici emessi dalle Radioassistenze negli scali e nello spazio aereo nazionale. siano nelle tolleranze previste dalle normative internazionali, permettendo agli Operatori del trasporto aereo di operare in massima sicurezza. Le compagnie aeree - I voli di verifica effettuati da alcune compagnie aderenti all'associazione delle aerolinee europee (Aea) "non hanno riscontrato alcuna irregolarità". E' quanto afferma in una nota il segretario generale dell'Aea Ulrich Schulte-Strathaus. "Questo - ha aggiunto - conferma la nostra richiesta di esplorare altre opzioni per determinare i rischi reali" connessi alla nube di ceneri vulcaniche proveniente dell'Islanda e riesaminare lo stop ai voli. L'Enav: domani riapertura in Italia. L'Enac comunica che, in base al più recente Bollettino "Met Office Volcanic Ash Advisory Centres", sullo stato della nube vulcanica islandese, la situazione sullo spazio aereo del Nord Italia ha registrato "un netto miglioramento". Da questo la decisione di riaprire lo spazio aereo italiano del nord Italia a partire da domani alle 7. Si chiederà lo stato di crisi? Intanto, si comincia a far strada l'ipotesi che le compagnie aeree chiedano all'Ue di intervenire in loro aiuto dichiarando una sorta di stato di crisi. C'è chi ha deciso di tentare comunque la sorte: un jet executive proveniente dagli Stati Uniti è riuscito a raggiungere Kiruna, nel Nord della Svezia, passando attraverso un corridoio aereo aperto nel Nord della Norvegia. RyanAir - La compagnia "low cost", dal canto suo, ha cancellato tutti i suoi voli da e per il nord Europa, fino "almeno all'ora di pranzo" di mercoledì. L'annuncio è stato dato dall'amministratore delegato della compagnia irlandese, Michael O'Leary: "Non c'è indicazione che questa cenere vulcanica si sposti da Irlanda, GB, Scandinavia e Nord Europa, viste le attuali condizioni del tempo" Gli effetti in Spagna. Anche la Spagna ha cominciato ad essere coinvolta dall'emergenza: le autorità nazionali hanno deciso di sospendere l'attività in undici scali, tra i quali Bacellona. resta invece operativo, per il momento, l'aeroporto di Madrid. Gli "Hub" chiusi. Chiusi fino a nuovo ordine degli hub di Londra, Francoforte, Parigi e Amsterdam, alle principali compagnie europee - Lufthansa, British e Air France - non è restato che annunciare la cancellazione di tutti i voli. Ormai certo anche l'annullamento del vertice italo-tedesco di Hannover. Gran Bretagna - Il primo ministro britannico Gordon Brown ha convocato una riunione dei principali ministri del suo governo per discutere della situazione dei trasporti aerei. La nube sulla Toscana. C'è ora la richiesta alla Protezione Civile di poter disporre prima possibile di appositi sensori in grado di rilevare e misurare la presenza di ceneri vulcaniche in quota, non rilevabili via radar. Resta confermato il blocco dei voli sul Nord Italia, si può invece volare su Ciampino e sugli altri scali del Centro-Sud del Paese. Secondo l'istituto londinese che monitora l'evoluzione delle ceneri, la nube potrebbe arrivare oggi in Toscana. Tuttavia, saranno nulli - si assicura - i rischi per la popolazione: "Questo tipo di eruzione non genera nubi particolarmente tossiche - dice il vulcanologo Mauro Coltelli - inoltre dopo un viaggio di migliaia di chilometri anche le polveri sottili presenti sono estremamente diluite, quindi la quantità che eventualmente potrebbe finire a terra è estremamente bassa, al limite di quella minima che si può osservare con gli strumenti di cui disponiamo". Scali italiani: Fiumicino. Sono decine i voli cancellati mentre, sin dalle prime ore del mattino, oltre duecento passeggeri sono in fila ai banchi delle varie compagnie, per cercare di poter avere informazioni o riprenotarsi sui primi voli utili, quando la situazione potrà sbloccarsi. Napoli. Voli cancellati anche oggi a Capodichino: al momento annullati 55 voli in arrivo e 56 in partenza. Pisa. Resta chiuso anche oggi lo spazio aereo sul cielo di Pisa. Malpensa. Sono 538 i voli cancellati oggi all'aeroporto milanese e 211 a Linate. Firenze. Resta chiuso, fino alle ore 8 di domani, l' aeroporto di Peretola. Gran Bretagna. La autorità britanniche hanno ulteriormente prolungato di altre sei ore la chiusura dello spazio aereo che resterà off limits fino alle 2 di lunedì mattina. E la British Airways ha annunciato che cancellerà tutti voli anche per la giornata di domani. Finlandia. La Finlandia non autorizzerà alcun volo sul suo spazio aereo fino a domani alle 17:00 Bulgaria. La Bulgaria ha chiuso per intero il suo spazio aereo a partire dalle 08:00. Ieri la chiusura era stata parziale e aveva interessato la zona a nord della catena dei Balcani, senza coinvolgere l'aeroporto di Sofia. Danimarca. Lo spazio aereo danese resterà chiuso fino a questa notte alle 02:00. "Per il momento non è possibile dire esattamente quando lo spazio aereo sarà riaperto al traffico, parzialmente o totalmente", ha sottolineato Naviair. Olanda. Lo spazio aereo resterà chiuso ancora per tutta la giornata odierna. Belgio. L'aeroporto di Bruxelles resterà chiuso almeno fino alle 20 di questa sera.
Rep. Ceca. Lo spazio aereo ceco resterà chiuso fino a domani a mezzogiorno. Austria. Il traffico aereo da e per l'Austria resta sospeso per tutta la giornata di oggi, fino alle due del mattino di domani. Moto, annullato Gp del Giappone. Le nubi del vulcano islandese hanno causato l'annullamento del gran premio motociclistico del Giappone (in programma per domenica prossima). La società organizzatrice del mondiale ha inviato ai team una circolare nella quale avverte delle spostamento del Gp al 3 ottobre. Troppo complicato per le varie scuderie raggiungere l'Asia. In taxi da Roma a Parigi - Taxi alla volta di mete europee, come Parigi e Ginevra. Ma anche Hinsbruk e Basilea. E' questo il mezzo scelto nelle ultime ore da alcuni uomini d'affari e gruppi di turisti, bloccati a Roma dopo la cancellazione di voli per la nube di cenere provocata dall'eruzione del vulcano in Islanda. Ieri per esempio, un gruppo di 14 turisti ha chiesto due taxi, di sette posti l'uno, per andare a Parigi. La somma pagata è stata di 2mila euro per ogni auto, per un totale di 1.500 chilometri macinati. Per raggiungere Ginevra e Basilea, alcuni stranieri hanno pagato 1.400 euro, per Hinsbruk 1.500 euro. E sul web trionfa il vulcano Eyjafjallajokull. La sua nube che avvolge l'Europa ha fatto nascere su Facebook, nelle ultime 24 ore, centinaia di gruppi, mentre You Tube è inondato di immagini che raccontano anche i disagi negli aeroporti. Tra i gruppi nati sul social network, uno italiano, che conta quasi 500 iscritti, si chiama "Per chi odia il vulcano Eyjafljallajokull". E' stato inserito nella categoria "Svago-completamente inutile" e nella descrizione gli autori scrivono: "..per chi per colpa di quel vulcano non può partire. Ma dopo 200 anni proprio adesso doveva eruttare?" (18 aprile 2010)
Sempre pesanti i disagi per il traffico aereo. Salta il vertice italo-tedesco ad Hannover Chiusi gli spazi aerei di Danimarca, Repubblica Ceca, Germania, Finlandia Nube, fino a domani aeroporti chiusi Il blocco si estende alla Spagna Nube, fino a domani aeroporti chiusi Il blocco si estende alla Spagna ROMA - Restano pesanti i disagi per il traffico aereo paralizzato dalla nube di cenere vulcanica proveniente dall'Islanda che dura da giovedì scorso e che proseguirà probabilmente per tutto il fine settimana. La situazione d'emergenza venutasi a creare ha indotto molte compagnie a sospendere del tutto o quasi l'attività fino a quando non si sarà ripristinata una situazione normale. Con la chiusura fino a nuovo ordine degli hub di Londra, Francoforte, Parigi e Amsterdam, alle principali compagnie europee - Lufthansa, British e Air France - non è restato che annunciare la cancellazione di tutti i voli. Ormai certo anche l'annullamento del vertice italo-tedesco di Hannover. Spagna. Sale a undici la lista degli scali iberici bloccati dalla nube di cenere. In testa alla lista c'è Barcellona e altri dieci aeroporti del nord del Paese. Italia. L'Enac ha esteso l'interdizione al volo strumentale in tutto il Centro-Nord Italia fino alle 8 di lunedì mattina. A Fiumicino sono decine i voli cancellati mentre, sin dalle prime ore del mattino, oltre duecento passeggeri sono in fila ai banchi delle varie compagnie, per cercare di poter avere informazioni o riprenotarsi sui primi voli utili, quando la situazione potrà sbloccarsi. Stamattina alle 11 a Roma si riunirà il 'Comitato operativo' presso il dipartimento della Protezione civile. Germania. La chiusura dello spazio aereo sui cieli tedeschi è stata prolungata fino alle 20:00 di oggi. Paralizzati quindi i 16 aeroporti internazionali di Germania con decine di migliaia di passeggeri che restano a terra. Finlandia. La Finlandia non autorizzerà alcun volo sul suo spazio aereo fino a domani alle 17:00
Bulgaria. La Bulgaria ha chiuso per intero il suo spazio aereo a partire dalle 08:00. Ieri la chiusura era stata parziale e aveva interessato la zona a nord della catena dei Balcani, senza coinvolgere l'aeroporto di Sofia. Moltissimi i capi di Stato che nonpotranno partecipare ai funerali del presidente Lech Kaczynski. Fra i principali a dover dare forfait a causa della nube vulcanica islandese, il presidente americano Barack Obama e il francese Nicolas Sarkozy. Danimarca. Lo spazio aereo danese resterà chiuso fino a questa notte alle 02:00. "Per il momento non è possibile dire esattamente quando lo spazio aereo sarà riaperto al traffico, parzialmente o totalmente", ha sottolineato Naviair. Olanda. Lo spazio aereo resterà chiuso oggi almeno fino alle 14:00. In giornata saranno effettuati nuovi test di volo nel suo spazio aereo per controllare gli effetti sugli apparecchi delle ceneri vulcaniche. Ieri la compagnia Klm, al pari della tedesca Lufthansa, aveva effettuato analoghe prove conclusesi senza apparenti danni ai velivoli che si erano levato in volo senza passeggeri. Lufthansa aveva fatto volare dieci aerei da Monaco di Baviera a Francoforte a quote per lo più inferiori allo strato di ceneri, ma con puntate fino a 8000 metri.
Rep. Ceca. Lo spazio aereo ceco resterà chiuso fino a domani a mezzogiorno. (18 aprile 2010) Tutti gli articoli di Esteri
Ceneri del vulcano e voli bloccati. Altroconsumo: "Il rimborso è previsto" di Monica Rubino L'associazione dei consumatori fa notare che la Carta dei diritti del passeggero prevede il rimborso del biglietto se il volo viene cancellato anche per circostanze eccezionali. Ciò che non è dovuta in questi casi è la compensazione pecuniaria, cioè il risarcimento dei danni Approfondimenti * SCARICA IL PDF: * La Carta dei diritti del passeggero Se il volo viene cancellato per avverse condizioni metereologiche dovute a eventi naturali, come nel caso della nube gigante sprigionata dal vulcano islandese, le norme comunitarie prevedono il rimborso del biglietto ma non la compensazione pecuniaria, ovvero il risarcimento dei danni che viene pagato ad esempio a chi non riesce a partire per overbooking. Lo prevede la Carta dei diritti del passeggero, realizzata dall'Enac, che contiene tutte le informazioni sui diritti di chi viaggia in aereo. Finora British Airways e Alitalia si sono dimostrate disponibili a rimborsare il costo del biglietto. In un primo tempo il presidente dell'Enac, Vito Riggio, aveva dichiarato che l'eruzione del vulcano è "un evento di forza maggiore" e che "non sono previsti rimborsi ma può darsi che i biglietti possano essere riutilizzati in seguito, visto che hanno un anno di validità". Ma secondo Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, "La Carta dei diritti prevede il rimborso del biglietto, così come l'assistenza a terra ai passeggeri, anche in casi come questo. Ciò che non è dovuta ai passeggeri è la compensazione pecuniaria". Successivamente l'Enac ha diffuso una nota ufficiale in cui conferma il diritto al rimborso o all'imbarco su un volo alternativo - ma non alla compensazione pecuniaria - anche in caso di cancellazione dei voli per eventi eccezionali. Per l'associazione AssoConsumatori Italia "molte compagnie si rifiutano di risarcire il costo del biglietto a chi non può partire trincerandosi dietro la causa di forza maggiore". E' pur vero, però, che "le compagnie si arricchiscono così indebitamente ai danni dei consumatori se non altro per quella parte del costo del biglietto che va a coprire il prezzo pro quota pagato per il carburante, l’ammortamento del velivoli ed i costi di manutenzione/riparazione dello stesso. Detti importi - continua AssoConsumatori - non spesi perché non si vola, devono essere restituiti al consumatore, non intenzionato ad ottenere l’imbarco sul primo volo immediatamente disponibile, così come recita l’articolo 2041 del Codice Civile".
Ecco allora quali sono i diritti dei viaggiatori in casi eccezionali ed imprevedibili quali quelli prodotti da eventi naturali. Assistenza a terra L'assistenza consiste in: - pasti e bevande in relazione alla durata dell'attesa; - adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti; - trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa; - due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail. (l'assistenza va data in precedenza alle persone con mobilità ridotta e ai loro eventuali accompagnatori nonché ai bambini non accompagnati). Rimborsi In caso di cancellazione del volo o ritardo prolungato (di almeno due ore di voli intracomunitari o internazionali inferiori o pari a 1.500 km; di almeno tre ore di voli intracomunitari superiori a 1.500 km e di voli internazionali tra 1.500 e 3.500 km; di almeno quattro ore di voli internazionali superiori a 3.500 km.) si ha diritto al rimborso del prezzo del biglietto per la parte di viaggio non usufruita oppure, in alternativa, ad un nuovo volo (riprotezione) con partenza il prima possibile o in data successiva più conveniente per il passeggero, a condizioni comparabili. La compensazione pecuniaria (ovvvero il risarcimento dai 250 ai 600 euro a seconda della distanza coperta che spetta al passeggero in caso di cancellazione del volo a causa di disservizi aeroportuali o delle compagnie aere), non è dovuta nei casi in cui: - la compagnia aerea possa provare che la cancellazione del volo sia stata causata da circostanze eccezionali (es. avverse condizioni meteorologiche, allarmi per la sicurezza, scioperi, etc ."Anche l'eruzione di un vulcano - come precisa Pietro Giordano, segretario nazionale di Adiconsum - rientra tra i fatti eccezionali e imprevedibili"); - il passeggero sia stato informato della cancellazione: a) con almeno due settimane di preavviso; b) nel periodo compreso tra due settimane e sette giorni prima della data di partenza e nel caso in cui venga offerto un volo alternativo con partenza non più di due ore prima rispetto all’orario originariamente previsto e con arrivo presso la destinazione finale al massimo quattro ore dopo l’orario originariamente previsto; c) meno di sette giorni prima e nel caso in cui venga offerto un volo alternativo con partenza non più di un’ora prima dell’orario. (articolo aggiornato alle ore 23.16) (16 Aprile 2010)
2010-04-17 ISLANDA Le ceneri del vulcano sul Nord Italia stop ai voli fino a lunedì mattina Eurocontrol annuncia che gran parte dei voli europei rischiano di rimanere bloccati per altre 24 ore. C'è caos negli aeroporti di tutto il continente. La nuvola di cenere si estende in Liguria ed Emilia Romagna. Forfait eccellenti per il funerale del presidente polacco Kaczynskidi CARLO CIAVONI Le ceneri del vulcano sul Nord Italia stop ai voli fino a lunedì mattina ROMA - Milioni di passeggeri a terra, 34.600 voli cancellati in soli due giorni, decine di aeroporti chiusi, treni presi d'assalto: in Europa è emergenza per il blocco del trasporto aereo causato dalla nube di cenere vulcanica proveniente dall'Islanda che dura da giovedì scorso e che proseguirà probabilmente per tutto il fine settimana. In Italia l'Enac, Ente nazionale dell'aviazione civile, ha esteso l'interdizione al volo strumentale in tutto il Centro-Nord Italia fino alle 8 di lunedì mattina. Gli unici voli autorizzati sono quelli imposti dall'emergenza. Il danno a livello europeo si aggira attorno ai 200 milioni di dollari al giorno. Ressa alle stazioni, lunghe file in tutta Italia. In serata, l'annuncio della riapertura di sette aeroporti spagnoli, ma anche del prolungamento del blocco di quelli tedeschi fino alle 14 di domenica. Rallenta l'attività del vulcano. Prima buona notizia dall'Islanda. L'intensità dell'eruzione si è ridotta. Lo riferisce la geofisica islandese Sigrun Hreinsdotti secondo cui il flusso di lava ha rallentato e pertanto anche l'attività eruttiva del vulcano potrebbe ridursi. Hreinsdottir riferisce che la lava sta scorrendo da una camera magmatica a un chilometro di profondità simile ad un palloncino in procinto di scoppiare. Nessuno però al momento è in grado di stabilire quando l'eruzione si fermerà del tutto. La Spagna riapre sette scali. Segnali di speranza dalla Spagna: Madrid ha riaperto i sette aeroporti nel nord del Paese chiusi per poco più di un'ora. Il cielo sopra gli scali si è rasserenato malgrado la minaccia delle ceneri. Lo ha deciso l'agenzia per il volo iberica, l'AENA. Si tratta degli scali di Asturias, Santander, Bilbao, San Sebastian, Vitoria, Pamplona e Logrono, chiusi alle 20 e destinati a restare bloccati fino alle 10 di domenica.
Gli spazi aerei restano chiusi. La nube, secondo Eurocontrol, è destinata a restare più o meno stabilmente su gran parte dell'Europa anche nelle prossime ore. Le previsioni indicano che potrebbe esserci un suo granduale spostamento verso Sud-Ovest, cioè verso il Mediterraneo e i Pirenei. Oggi sono rimasti totalmente chiusi gli spazi aerei di Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Gran Bretagna, Lituania, Lettonia, Finlandia Ungheria, Olanda Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Ucraina. Ma anche quelli del Nord Italia, di gran parte della Francia e della Germania. A questi si sono aggiunti nel pomeriggio la Serbia, la Bosnia-Erzegiovina e il Montenegro. Ad aver già annunciato il perdurare della chiusura almeno fino alle 14 di domani sono stati la Gran Bretagna, l'Irlanda, il Belgio, la Danimarca. Il primo ministro francese François Fillon ha annunciato che gli aeroporti parigini e gli scali francesi situati "a nord dell'asse Nantes-Lione" resteranno chiusi fino a lunedì mattina alle 8. La Sncf ha comunque previsto dei treni supplementari per i collegamenti internazionali. In tutta la Francia sono stati chiusi 126 aeroporti. In Austria, secondo quanto deciso oggi in una riunione dell'organismo di controllo Austro Control, gli aeroporti rimarranno chiusi almeno fino alle 2 di domani ma, dalle 20, il traffico riprenderà via via per i voli sopra i 7.500 metri. Fiumicino e Ciampino. L'aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino è aperto al traffico, pur registrando un numero altissimo di cancellazioni (circa 400) e ritardi. L'Enac aggiornerà le disposizioni con una frequenza di 24 ore per fornire il quadro della situazione più preciso possibile. Se a Fiumicino dovessero verificarsi situazioni di disagio per i passeggeri rimasti nelle aerostazioni, la Protezione Civile è pronta a intervenire con brandine, coperte, latte e generi alimentari. Fabrizio Curcio, direttore del Dipartimento, invita "tutti i passeggeri a informarsi per tempo sullo stato del proprio volo e, se non necessario, a non recarsi negli scali, per non creare ulteriori situazioni di sovraffollamento". Caos nel Centro Italia. All'aeroporto Marconi di Bologna nella giornata di oggi sono stati cancellati circa 150 voli, per un totale stimato di oltre 12mila passeggeri. L'Enac ha esteso lo stop ai voli nel Nord Italia fino alle 8 di lunedì, con chiusura al traffico di tutti gli aeroporti dell'area. Rimangono attivi, e potenziati, tutti i servizi di informazione e assistenza a terra dei passeggeri. Domani prevista la cancellazione di circa 180 voli al Marconi. La società consiglia i passeggeri in partenza di visitare il sito internet alla pagina 'voli di oggi' oppure contattare l'ufficio informazioni dell'Aeroporto (al numero 051-6479615) o la propria compagnia aerea. A Rimini, al Federico Fellini sono più di 15 i voli cancellati fra oggi e domani. Tra le 20 e le 25 le cancellazioni del fine settimana operate dal Ridolfi di Forlì. Sommando i numeri forniti dai tre aeroporti, quindi, si aggirano intorno ai 370 i voli complessivamente cancellati. Stop ai voli negli aeroporti di Firenze e Pisa . Al Galileo Galilei di Pisa cancellati tutti i voli in partenza, all'Amerigo Vespucci di Firenze annullati oltre 40 aerei in partenza, confermati sette voli in arrivo in serata. Per l'estensione alle 20 del blocco degli aeroporti del Nord sono aumentati i voli cancellati anche nello scalo napoletano di Capodichino. Ora si è arrivati a oltre 100. Sardegna, danni per il turismo. Il blocco degli aerei ha penalizzato il turismo in Sardegna. Nell'aeroporto di Cagliari-Elmas sono presenti solo i passeggeri in partenza per Roma e per il Sud. Cancellati oltre 20 voli in arrivo, quasi 30 i voli non partiti. Finora sono atterrati soltanto aerei provenienti dagli aeroporti di Roma, da Olbia e Valencia, e sono decollati solo i voli diretti a Valencia, Roma, Palermo, Napoli e Firenze. Anche ad Alghero annullata la maggior parte dei voli in partenza e in arrivo. Olbia quasi paralizzata. Finora non è atterrato alcun aereo: risultano cancellati anche i voli provenienti da Amburgo delle 18.40, da Cagliari delle 18.50 e da Duesseldorf delle 19.15, oltre che quelli successivi, tranne che il volo per Roma Fiumicino. Lo stesso è avvenuto ai voli in partenza, sempre con l'eccezione di Roma. La situazione in Italia. "La nube tossica è fatta di silicati e metalli che si insinuano nei motori degli aerei e li bloccano. E' per questo che gli aerei non possono volare", spiega il vulcanologo Enzo Boschi. "Possiamo solo aspettare che queste polveri vengano giù con la pioggia". "Gli aeroporti vengono chiusi in base alle quantità di ceneri presenti nell'atmosfera. Sono le autorità portuali a misurarle, evidentemente al momento il pericolo c'è ancora". Boschi tranquillizza gli italiani su possibili effetti della vicinanza alla nube. "Non è affatto nociva per l'uomo, a meno che non si respirino le polveri stando, per esempio, ai piedi del vulcano interessato dall'eruzione". Le cause. "E' la prima volta che si verifica un fenomeno di questa portata e di queste conseguenze per il traffico aereo", dice il direttore generale dell'Enav, Massimo Garbini, controllore del traffico aereo dal 1979 e già responsabile operativo dell'Ente per l'assistenza al volo. Le cause sono molteplici: l'intensità della eruzione del vulcano in Islanda e la direzione dei venti. Rispetto al passato, sono cresciute in modo esponenziale le rotte aeree che attraversano l'Europa, con una densità tra le maggiori del mondo. "Fenomeni simili - ha proseguito Garbini - si sono verificati anche in passato: nel Pacifico, in Canada e nelle Filippine si trovano i vulcani più attivi del mondo. In Europa l'eruzione più forte, sempre da un vulcano in Islanda, risale al 2004, ma allora i venti portarono la massa delle ceneri verso il Polo Nord lambendo appena le zone interessate dalle rotte. In Italia, anche le eruzioni dell'Etna nel 2002 e poi nel 2006 provocarono la formazione di nubi, che però si dispersero presto nei mari del Mediterraneo". New York, la tendopoli al JFK. La nube ha trasformato l'aeroporto JFK di New York, uno degli scali più trafficati d'America, in una tendopoli. Brandine sono state allestite per i passeggeri costretti a rinviare il viaggio. "Capisco che si tratta di un 'atto di Dio' - ha detto un anziano viaggiatore in attesa di volare a Dublino - ma questo mi ha tolto dieci anni di vita". Act of God, atto di Dio - appunto - è la formula usata dalle compagnie aeree per lavarsi le mani dei viaggiatori lasciati a terra per l'eruzione del vulcano. Le aerolinee non hanno alcuna responsabilità né si sentono obbligate a garantire cibo o alloggio ai passeggeri bloccati negli aeroporti in Europa o negli Usa. Le compagnie con base negli Usa hanno cancellato l'83% dei voli per l'Europa. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha detto che oltre 30 alberghi della città offriranno sconti del 15% a chi può dimostrare di esser rimasto a terra a causa della nube. Bloccati i potenti della Terra. Forfait eccellenti per i funerali, domani a Cracovia, del presidente polacco Lech Kaczynski. Nunmerosi i capi di Stato e di governo e le delegazioni che non potranno raggiungere il centro Europa. Il presidente americano Barack Obama ha annunciato che non ci sarà, così come non ci sarà la cancelliera tedesca Angela Merkel. Oltre a loro, non adranno il premier spagnolo Zapatero, il presidente francese Nicolas Sarkozy e le delegazioni di India, Giappone, Corea del Sud, Messico, Nuova Zelanda e Pakistan. I fiori appassiscono in Kenia. Il blocco della maggior parte degli aeroporti europei produce danni economici anche in Kenya. Circa 500 tonnellate di fiori, per un valore di due milioni di dollari, sono bloccate all'aeroporto di Nairobi. Anche se i voli dovessero riprendere, la qualità del prodotto è ormai rovinata. I fiori rappresentano il 20% delle esportazioni del Kenya e sono la maggior fonte di reddito assieme al turismo. Il 97% dei carichi di fiori sono diretti in aereo verso l'Europa. © Riproduzione riservata (17 aprile 2010)
LA SCHEDA I rischi che si corrono volando nelle fuliggini della nube vulcanica di CARLO CIAVONI ROMA - Il vulcano islandese Eyjafjallajokull si è prodotto in un "soffio" micidiale, provocando questa nube alta 11 chilometri che ha finito per occupare quasi l'intero spazio aereo europeo. I sedicimila mila velivoli rimasti a terra sono il risultato di una scelta di sicurezza, imposta da una serie di ragioni che il comandante di voli intercontinentali, Pietro Pallini, spiega in un articolo pubblicato sul suo sito "Manuale di volo". In sostanza, i rischi si possono elencare come segue, cominciando dai meno gravi. Primo: l'effetto smerigliatura. Se si entra in una nube vulcanica, composta da materiali sottili ma solidi, l'altissima velocità dell'aereo produce lo stesso effetto che produrrebbe lo sfregamento di un foglio di carta vetrata su una qualsiasi superficie. Ad essere danneggiata sarebbe soprattutto la parte esterna dei parabrezza, i quali finirebbero per essere completamente rovinati e opacizzati. Secondo: il tubo di Pilot. Si tratta di una piccola conduttura d'aria che si trova all'esterno dell'aereo, con diverse funzioni: la più semplice da spiegare - ma non la meno importante - è quella di essere uno degli strumenti che misurano la velocità. L'impatto con le polveri della nube finisce per alterare i valori riportati negli strumenti a disposizione dei piloti. Terzo: i motori. E' il rischio peggiore. Succede che i materiali densi della nube s'insinuano nelle palette dei compressori i quali, girando, spingono l'aria indietro comprimendola in spazi sempre più stretti, fino alla camera di combustione. Quando le sostanze dense, mischiate all'aria compressa, riescono gradualmente a bloccare le "palette" del compressore, accade l'irreparabile: l'arresto dei motori. Quarto: i radar. Gli strumenti di rilevazione delle nubi "normali", dalle quale ogni aereo lungo le rotte commerciali tende ad allontanarsi (specie se si tratta di cumuli nembi) non sono tarati per segnalare la presenza di nubi vulcaniche, né quando si presentano da sole, né quando si mescolano con quelle composte solo di vapore acqueo. Il risultato è che non possono essere individuate e semmai dovesse accadere di trovarcisi in mezzo, le possibilità di uscirne indenni, sono scarsissime. © Riproduzione riservata (17 aprile 2010)
GERMANIA Mezza Europa e una ruota forata l'incredibile viaggio di Angela Merkel Odissea per la cancelliera tedesca, di ritorno dagli Usa. Aeroporti chiusi in Germania, si ferma a Lisbona. Poi a Roma, da dove riparte verso Bolzano. Ma sull'autostrada si buca una gomma del suo pullman. Un periplo, che alla fine, sarà durato una sessantina di ore Mezza Europa e una ruota forata l'incredibile viaggio di Angela Merkel L'arrivo di Angela Merkel all'aeroporto di Lisbona ROMA - Angela Merkel ha fatto un po' come la nube di cenere. Ha attraversato mezza Europa, e ancora non è tornata a casa. Tornava da una visita negli Stati Uniti, in aereo, e sarebbe dovuta rientrare a Berlino. Ma il caos dei voli provocato dall'eruzione del vulcano islandese ha stravolto i suoi programmi costringendo lei, e la delegazione al seguito, a un tour de force sfiancante, per giunta comprensivo di piccolo incidente. Il periplo comincia da San Francisco. L'aereo governativo "Konrad Adenauer" parte dalla California, dove Merkel ha visitato prima Hollywood e poi la Stanford University. Ma a Berlino non ci arriva, causa chiusura degli aeroporti tedeschi. Quindi, l'Adenauer fa rotta verso il Portogallo, uno dei pochi paesi non coinvolti dal caos. Atterra a Lisbona venerdì sera (sotto la pioggia) e lì trascorre la notte. Sabato mattina si ri-decolla. Verso l'Italia. In mattinata la cancelliera atterra all'aeroporto di Ciampino, alle porte di Roma, dove la accoglie l'ambasciatore tedesco nel nostro paese, Michael Steiner. Cresce la curiosità della stampa per il destino della delegazione tedesca. L'ufficio stampa federale comunica che dalla capitale il loro viaggio proseguirà probabilmente a bordo di non meglio precisati "veicoli" in direzione dell'Alto Adige. Nel primo pomeriggio, si riparte. La cancelliera e i sessanta al séguito si distribuiscono fra alcune auto blu e un torpedone, scortati da alcune pattuglie della polizia. Merkel sceglie il torpedone. Destinazione Bolzano, dove è previsto un altro pernottamento. Ecco di nuovo l'ufficio stampa che, fra un raccordo e uno svincolo, informa i cronisti che domenica il viaggio dovrebbe proseguire per la Germania, anche se ancora non viene reso noto con quali mezzi. Secondo l'emittente tedesca Ard, Merkel & co. potrebbero utilizzare un piccolo aereo che, volando a bassa quota affinché le particelle smeriglianti della nube non danneggino i motori, riuscirebbe a riportare la comitiva a Berlino.
Ma anche Bolzano è lontana. Perché il pullman che trasporta la delegazione, mentre viaggia sull'autostrada A1 fra Roma e Firenze, per l'esattezza a Monte San Savino in provincia di Arezzo, si ritrova con una gomma forata. Tutti a terra. In attesa che il guasto venga riparato. Fermo il pullman, ferme le auto blu e le pattuglie della polizia che scortano il tutto. E con molta cautela, perché - oltre al danno anche la beffa - il pullman ha forato su una strada priva di corsia di emergenza. Quindi, triangolo rosso catarifrangente a distanza regolamentare, luci lampeggianti accese e gommista in azione. Ma Merkel non si trattiene più di tanto. L'attesa si prolunga, e la cancelliera preferisce approfittare di un'auto blu che le è stata messa a disposizione per ripartire da sola, naturalmente scortata dalla polizia. Arriverà a Bolzano, Hotel Laurin, poco prima delle 23. Alla fine, stando alle stime di alcuni media tedeschi, il viaggio della cancelliera durerà una sessantina di ore. Anche in caso di ritorno a Berlino, però, resta incerta la partecipazione di Merkel ai funerali, domani a Varsavia, del presidente polacco Lech Kaczynski. Una delle ipotesi allo studio, riferiscono fonti vicine alla cancelleria, prevede il possibile trasferimento in elicottero da Berlino a Varsavia.E il viaggio ricomincia. (17 aprile 2010) Tutti gli articoli di Esteri
Chiuso tutto lo spazio aereo del Nord migliaia di passeggeri restano a terra Il divieto esteso fino alle 20. Autorizzati soltanto i voli di emergenza. Nessuna restrizione per i sorvoli oltre il livello dei 35.000 piedi Chiuso tutto lo spazio aereo del Nord migliaia di passeggeri restano a terra
Oggi spazio aereo chiuso in tutto il Nord Italia a partire dalle 6 e fino alle 20. Lo ha deciso l'Enac - si legge in un comunicato - a seguito delle informazioni aggiornate fornite dal Bollettino sullo spostamento della nube del vulcano islandese Eyjafjallajokull. La decisione è stata assunta "al fine di garantire la massima sicurezza dei voli italiani". L'interdizione al volo strumentale di tutto il Nord Italia (cosiddetto "Flight Information Region" Milano) va da da livello 0 fino a livello 350 (equivalente a un'altitudine di 35.000 piedi, pari a 10,668 metri). Pertanto presso tutti gli aeroporti del Nord Italia (come per esempio Caselle, Malpensa, Linate, Bergamo, Venezia, Bologna), in quella fascia oraria, gli unici voli autorizzati saranno quelli d'emergenza. Nessuna restrizione subiranno i sorvoli oltre il livello dei 35.000 piedi. Code davanti ai check-in chiusi e davanti ai chioschi per le informazioni, qualche drappello di viaggiatori davanti alle biglietterie delle compagnie aeree al terminal 1 di Malpensa, dove i passeggeri, in partenza per qualsiasi destinazione, sono bloccati per via della chiusura dello spazio aereo nel nord Italia. La situazione è comunque tranquilla, i passeggeri ed i loro accompagnatori sono in attesa nei bar e davanti agli schermi su cui appare la lunga lista dei voli cancellati o posticipati a dopo le 14 e che ora dovranno essere ripianificati dopo che l'Enac ha deciso di mantenere il divieto di sorvolo fino alle 20. In particolare le compagnie dei charter non hanno chiuso i check-in e consentono di attendere la riapertura dello spazio aereo espletando le normali procedure. Praticamente deserto è invece il piano degli arrivi dove stamani sono transitati unicamente i viaggiatori sbarcati da due voli, provenienti da Hong Kong e da New York. A Linate sono state cancellati 56 partenza e 56 arrivi, mentre a Malpensa 111 partenze e 95 Arrivi. A Linate oggi sono partiti due voli prima delle 8, mentre da Malpensa 4 voli sono decollati e due intercontinentali sono atterrati. Nella giornata di ieri sono stati dirottati a Malpensa 14 voli diretti verso altre destinazioni quali Francoforte, Parigi o Amsterdam: si tratta di 8 voli cargo e 6 passeggeri. (16 aprile 2010)
FIUMICINO E CIAMPINO Cancellati circa 500 voli, passeggeri infuriati Caos e code alle partenze Ue del Da Vinci Disagi per la chiusura degli scali del nord Europa e del nord Italia per i rischi delle ceneri vulcaniche In serata arrivate brandine per far passare la notte ai passeggeri. Al lavoro anche la Protezione civile Cancellati circa 500 voli, passeggeri infuriati Caos e code alle partenze Ue del Da Vinci Passeggeri in coda a Fiumicino
Gli effetti delle ceneri del vulcano islandese Eyjafjallajkull, dopo aver chiuso i cieli d'Europa, si fanno sentire anche in Italia dove numerosi sono stati i disagi che hanno colpito migliaia di viaggiatori. L'Enac ha infatti disposto di estendere l'interdizione al volo in tutto il Nord fino alle otto di lunedì mattina. Cancellati 462 voli negli aeroporti della capitale, Fiumicino e Ciampino. E' il bilancio del blocco causato dalla nube vulcanica che arriva dall'Islanda. Nella giornata di oggi a Fiumicino, spiegano fonti aeroportuali, sono stati cancellati 203 voli in arrivo e 200 voli in partenza per un totale di 403 voli. Mentre sull'aeroporto sono stati dirottati 10 voli, le cui destinazioni era impossibile raggiungere. A Ciampino i voli cancellati sono stati 59, di cui 28 in arrivo e 31 in partenza. A Fiumicino, secondo quanto riportato dai monitor informativi presenti nelle tre aerostazioni, nella fascia oraria compresa tra le 6 e le 15 sono stati soppressi i collegamenti da e per Francoforte, Zurigo, Londra, Milano-Malpensa, Monaco, Amburgo, Londra, Zurigo, Rotterdam, Budapest, Dusserdolf, Brussels, Vienna, Copenhagen, Bucarest, Berlino, Helsinki, Parigi. Numerose anche le cancellazioni delle rotte interne: Genova, Milano Linate e Malpensa, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Ancona, Bologna. Ai problemi legati alla chiusura degli scali per i rischi della nube di ceneri vulcaniche, si sono aggiunti quelli provocati dal mancato "giro macchine", per gli aerei rimasti bloccati a terra. Così al Terminal 2 la compagnia low cost EasyJet è stata costretta a sopprimere anche i voli per Madrid, Lisbona e Palermo, oltre a quelli per Amsterdam, Londra e Milano. Sempre nello scalo romano, dove la compagnia Alitalia come supporto ha predisposto dei punti di informazione straordinaria, i disagi sembrano aver coinvolto in particolare i cittadini stranieri in transito per Roma o che avevano appena terminato il periodo di vacanza.
I passeggeri si sono riversati a chiedere informazioni ai vari sportelli creando lunghe code. Moltissimi sono quelli che tentano di farsi cambiare i biglietti per provare comunque a partire in giornata, magari con altri vettori. Un applauso delle centinaia di persone in fila ha salutato intorno a mezzogiorno il fatto che due passeggeri Lufthansa dopo un'ora al desk avessero ottenuto la loro destinazione. Le code al check-in della compagnia aerea tedesca, certamente fra le più colpite dalla situazione che si è creata con l'eruzione vulcanica in Islanda, si sono allungati a dismisura all'aeroporto di Fiumicino. e in seguito alla cancellazione dei voli, alla stazione Termini il flusso dei viaggiatori oggi è aumentato di oltre il 60%. Lo fa sapere Ferrovie dello Stato. I punti informazioni e le biglietterie sono state prese d'assalto. Sono state 30 le persone messe a disposizione oggi, 20 in più del solito, per l'assistenza ai clienti. Domani, fanno ancora sapere dalle Fs, ci sarà lo stesso numero di treni che viaggia solitamente nei giorni feriali. In serata sono arrivate le brandine portate da squadre della Protezione all'aeroporto di Fiumicino. Pronti ad un eventuale utilizzo per la notte da passeggeri rimasti ancora bloccati o che non potranno pernottare in un albergo, i lettini pieghevoli sono stati allestiti nella hall del terminal 2. In supporto, oltre al personale di AdR, ci sono anche volontari della Protezione civile con generi di conforto, latte e omogeneizzati. Il pronto soccorso di Aeroporti di Roma, con medici e paramedici, rimarrà allertato per qualsiasi esigenza. AdR, come ieri, ha fissato anche l'apertura ininterrotta per tutta la notte di tutti i punti ristoro e self-service nella parti delle aerostazioni aperte al pubblico. (17 aprile 2010)
VULCANO Ceneri, in tilt i cieli d'Europa Presi d'assalto treni e stazioni Code alle biglietterie dopo il blocco degli aeroporti. Potenziati i convogli ma, dice il ministro Matteli, "è inutile negarlo, il disagio ci sarà". Ore di attesa a Firenze, Milano, Roma, Bologna. Trenitalia: "Andate nelle stazioni solo se diretti verso località nazionali" Ceneri, in tilt i cieli d'Europa Presi d'assalto treni e stazioni La stazione di Bologna ROMA - Dopo aver mandato in tilt i cieli d'Europa, con il blocco dei principali scali aeroportuali e la cancellazione di centinaia di voli, le polveri del vulcano islandese Eyjafjallajokull stanno complicando la vita anche alle stazioni ferroviarie. Migliaia e migliaia di viaggiatori respinti dagli aeroporti, da dove ormai è impossibile partire o arrivare, tentano di risolvere il problema con il treno. L'atrio della biglietteria della stazione Termini, ad esempio, è assediato - sebbene in modo ordinato - da migliaia di turisti diretti verso le capitali del Nord Europa. Per loro, il rientro a casa sarà molto difficile: gli aeroporti del Nord Italia resteranno chiusi almeno fino alle 8 di lunedì. 6000 posti in più. Le Ferrovie dello Stato hanno incrementato le linee con dieci convogli in più sulla Roma-Milano e viceversa, e con 4 sulla Roma Venezia. In tutto sono stati messi in campo circa 6.000 posti in più, più o meno corrispondenti a circa 50 voli. Approntate anche due coppie di treni Frecciargento, due al Nord e due al Sud. E' stato insomma ripristinato il traffico di un normale giorno feriale. Per domenica - giorno in cui il traffico tenderà ad aumentare - è previsto un ulteriore incremento di 1.200 posti, corrispondente a circa una decina di voli. Trenitalia: "In stazione solo se diretti verso mete nazionali". Trenitalia, in una nota diffusa nel pomeriggio, raccomanda ai viaggiatori di recarsi nelle stazioni soltanto se diretti verso località nazionali. E "invita tutti coloro che si trovano in aeroporto o che vogliono raggiungere località estere a non recarsi invece in stazione alla ricerca di collegamenti ferroviari che o sono già esauriti o non esistono né sono attivabili. Non è infatti possibile, anche a causa della congestione del traffico ferroviario in tutta Europa, organizzare treni straordinari dall'Italia verso l'estero. I collegamenti esistenti, potenziati con l'aggiunta di alcune carrozze, hanno già esaurito tutti i posti disponibili fino al 23 aprile. Per quanto riguarda l'offerta straordinaria interna, messa a disposizione oggi sulle rotte Roma - Milano e Roma - Venezia, con 6 corse supplementari di Frecciarossa e 4 di Frecciargento, ha risposto adeguatamente all'aumento di domanda determinato dalla cancellazione dei voli nazionali. Domattina sono previste due corse straordinarie di Frecciarossa in partenza alle 8 da Milano per Roma e, alla stessa ora, da Roma verso Milano, entrambi con fermata a Bologna".
La situazione nelle città. Alla stazione di Firenze Santa Maria Novella i passeggeri sono stati in fila per circa tre ore. Alla stazione di Bologna nessun ritardo dei treni, ma assalto alle prenotazioni, code alle biglietterie e lunghe attese un posto a sedere sui treni ad alta velocità. Aumentati fin dal mattino i passeggeri alla Stazione Centrale di Milano, convogli sono pieni e la stazione affollata come in un giorno di vacanza o di esodo con migliaia di persone in attesa. Matteoli: "Il disagio ci sarà". Non nega le difficoltà il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli. "E' inutile negarlo - dice in un'intervista a Sky Tg24 - il disagio ci sarà perché il numero degli aerei coinvolti è molto alto e coloro che devono spostarsi oggi avranno difficoltà. Cerchiamo di attutirle ma non sarà facile". Il ministro auspica che i cittadini si rendano conto che si tratta "di un'emergenza tra l'altro inaspettata, anche perché fino a ieri mattina sembrava che l'Italia non fosse coinvolta" invece all'ultimo la nube si è spostata raggiungendo il Nord del nostro Paese. "C'è stato qualcosa di inatteso - ha concluso - basta che giri il vento e viene coinvolta una fetta di territorio maggiore di quella prevista". Il vero problema. La questione più importante da risolvere non è tanto il traffico interno, che si tenterà di affrontare se i disagi negli aeroporti dovessero continuare. Il vero problema sono le migliaia di turisti stranieri che, da stamattina presto, stanno tentando di tornare nel Nord Europa. I collegamenti ferroviari diretti, in partenza da Roma - ad esempio - sono soltanto quelli per Parigi, Vienna, Monaco di Baviera, Budapest, Praga e poche altre mete, dove però ormai non c'è più un posto fino al 22 aprile. L'unica alternativa per i tanti che non sono riusciti a partire in aereo, ad esempio, per Londra, Bruxelles, Copenhagen o Madrid, è quella di costruirsi il viaggio a segmenti, acquistando biglietti per tratte ferroviarie che, pian piano, si avvicinano alla meta. Un lavoro complicatissimo che sta provocando l'affollamento davanti agli sportelli della biglietteria di Roma Termini e di altre grandi stazioni italiane ed europee. (17 aprile 2010) Tutti gli articoli di Esteri
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2010-04-18 Nube di cenere, la situazione migliora. Verso riapertura spazio aereo italiano Quarto giorno di paralisi oggi per il trasporto aereo in gran parte dell'Europa, e di grave congestione per quello ferroviario, mentre in Italia gli aeroporti del Nord vanno verso la riapertura, dopo esser rimasti chiusi da venerdì sera. Il nuovo possibile sviluppo per il traffico aereo italiano -- la chiusura è fissata al momento fino alle 8 di domattina -- è stato annunciato stasera da una nota dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) che ha comunicato come il più recente bollettino sullo stato della nube vulcanica islandese sullo spazio aereo del Nord Italia abbia "registrato un netto miglioramento che a breve potrebbe portare anche a una riapertura dei cieli al traffico aereo". L'ente aggiunge che attenderà il prossimo bollettino previsto alle 20 "per disporre l'eventuale riapertura dell'intero spazio aereo". "Si lavora a soluzioni concrete per aprire progressivamente lo spazio aereo europeo". Lo ha detto il sottosegretario per gli Affari europei Diego Lopez Garrido parlando a nome della presidenza di turno spagnola della Ue. "Domani - ha aggiunto - metà dei voli sarà operativa in Europa perchè la nube si sta muovendo verso Nord Est". Una qualche speranza per l'Europa arriva dai voli di prova effettuati senza passeggeri da alcune compagnie, che non hanno riscontrato danni ai velivoli. Anche l'Enac ha autorizzato oggi un volo di prova dell'Enav con un aereo che da Roma ha volato in gran parte del Nord per tornare a Ciampino dove verrà esaminato per verificare il suo stato dopo aver attraversato la nube. Parallelamente, l`aeronautica militare ha comunicato che le analisi condotte sulle Alpi, non hanno registrato traccia di ceneri vulcaniche al suolo. Il ministro dei Trasporti britannico Andrew Adonis, ha annunciato che i colleghi dell'Ue analizzeranno i risultati dei test lunedì in una conference-call per valutare se lo spazio aereo possa essere riaperto nonostante la cenere del vulcano islandese. La polvere vulcanica è abrasiva è può danneggiare la superficie aerodinamica dei velivoli e paralizzare i motori. I voli di verifica effettuati da alcune compagnie aderenti all'associazione delle aerolinee europee (Aea) "non hanno riscontrato alcuna irregolarità". È quanto afferma in una nota il segretario generale dell'Aea Ulrich Schulte-Strathaus. "Questo - ha aggiunto - conferma la nostra richiesta di esplorare altre opzioni per determinare i rischi reali" connessi alla nube di ceneri vulcaniche proveniente dell'Islanda e riesaminare lo stop ai voli PROBLEMI ANCHE PER TRASPORTO FERROVIARIO Il blocco aereo di mezza Italia ha causato di converso gravi problemi di congestione del traffico ferroviario, con le stazioni prese d'assalto e con Trenitalia che ha aggiunto ieri altri sei treni "Freccia Rossa" e che invita chi non ha già un biglietto, specie per destinazioni estere, a non recarsi neppure nelle stazioni. Gravi problemi anche allo scalo di Fiumicino, che pure resta aperto, con 500 voli cancellati oggi. Telenews segnalava oggi lunghe code di passeggeri in fila ai banchi delle varie compagnie, per cercare di poter avere informazioni o riprenotarsi sui primi voli utili" mentre "c'è chi è già da due o tre giorni in aeroporto". British Airways e l'irlandese Air Lingus hanno sottolineato l'estrema incertezza su una qualche riapertura degli spazi aerei, cancellando tutti i loro voli per domani. Ryanair ha comunicato di aver cancellato tutti i suoi voli per l'Europa settentrionale almeno sino a mercoledì. La compagnia olandese Klm ha comunicato di aver fatto volare un Boeing 737-800 all'altitudine regolare di 10 chilometri fino a un massimo di 13 chilometri. La tedesca Lufthansa ha detto di aver fatto volare 10 aerei da Francoforte a Monaco fino a una altitudine di 8 chilometri. Klm ha detto che l'ispezione dopo i voli non ha evidenziato alcun danno né pericolose concentrazioni di polvere. Positiva anche l'ispezione effettuata da Lufthansa. Oltre all'Italia, anche la Francia ha effettuato oggi un volo di prova. L'associazione dei piloti olandesi ha dichiarato di ritenere che sia possibile una parziale ripresa dei voli nonostante l'eruzione del vulcano islandese continui a diffondere colonne di polvere nei cieli. Per assistere i passeggeri bloccati agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, la Protezione civile della Regione Lazio, con le associazioni di volontariato ad essa legate, sta prestando assistenza, distribuendo bottigliette d'acqua, generi di prima necessità e mettendo a disposizione brandine e coperte per la notte. Affollate, intanto, le stazioni ferroviarie, specialmente di Roma e Milano, per la la massiccia presenza di turisti stranieri alla ricerca di una soluzione di viaggio in treno che li riconduca nelle loro città. Trenitalia ha smentito l'esistenza di un 'caos-ferroviè, spiegando che "si tratta di file disciplinate, pazienti e composte, senza nessun episodio di insofferenza e, tantomeno, di caos": però, tutti i collegamenti internazionali diretti di Trenitalia sono esauriti fino al 23 aprile e quindi la società rinnova l'invito di rivolgersi alle biglietterie di stazione soltanto se diretti verso località nazionali. La nube di cenere eruttata dal vulcano islandese è già arrivata a lambire marginalmente la Toscana, spostandosi dal parallelo Liguria-Emilia Romagna e, nei prossimi giorni, potrebbe arrivare a toccare tutta l'Italia: nessun rischio, garantisce il ministero della Salute, per la salute dalle ceneri.
PERCORSI TORTUOSI L'emergenza ha costretto molti viaggiatori a trovare tortuosi percorsi alternativi per raggiungere le destinazioni prefissate. Il giornalista Reuters Mark Meadows ha volato per due giorni per arrivare da San Pietroburgo a Roma, via Istanbul e Atene, e poi in treno fino a Milano. La Spagna, alla presidenza di turno della Ue, ha convocato un vertice in videoconferenza fra i ministri dei Trasporti Ue per domani. Oggi comunque la paralisi ha riguardato gran parte dell'Europa, ponendo crescenti problemi per l'economia -- in particolare per le compagnie aeree che perdono più di 200 milioni di dollari al giorno -- e per migliaia di passeggeri rimasti a terra in tutto il mondo. L'Agenzia europea per il controllo aereo, Eurocontrol, ha comunicato che oggi si sono effettuati in Europa solo 4.000 voli sui 24.000 che vengono effettuati normalmente. Aggiungendo che da giovedì scorso sono stati cancellati in Europa un totale di 63.000 voli. Il blocco non ha avuto conseguenze solo in Europa. In Asia sono state cancellate decine di voli per il vecchio continente, con gli hotel da Pechino a Singapore che spesso non sono riusciti ad accogliere tutti i passeggeri rimasti a terra. Più di 4 voli su 5 delle compagnie aeree Usa da e per l'Europa sono stati cancellati ieri. La società FedEx ha detto che più di 100 voli FedEx Express partiti per l'Europa sono stati fatti tornare indietro, hanno cambiato destinazione o sono stati cancellati. Molte nazioni, fra le quali Austria, Gran Bretagna, Francia, Danimarca e Svezia, hanno chiuso completamente i loro spazi aerei fino a domani. Gli aeroporti russi sono rimasti aperti invece. Gli esperti meteorologi hanno dichiarato che la direzione dei venti è tale da non rendere probabile che la nube si sposti di molto sino alla seconda metà della settimana. Ci si attende che la nube diventi più concentrata fra martedì e mercoledì, ponendo una maggiore minaccia per i voli, ma interessando un'area meno vasta. Per alcuni operatori economici, oltre le compagnie aeree, il blocco ha già iniziato a provocare danni. Gli esportatori kenyani di fiori hanno comunicato di star già perdendo oltre 2 milioni di dollari al giorno. Il caos aereo di questi giorni è il peggiore dagli attentati dell'11 settembre 2001. LEADER MONDIALI BLOCCATI E TIMORI PER ECONOMIA La nube ha obbligato diversi leader mondiali ha modificare i loro piani di viaggio. Il presidente Usa Barack Obama, il cancelliere tedesco Angela Merkel e altri hanno annullato i loro viaggi in Polonia per i funerali del presidente polacco Lech Kaczynsky, fra le vittime dell'incidente aereo in Russia la settimana scorsa. L'eruzione vulcanica islandese sembrava essersi attenuata ieri ma, secondo le autorità, potrebbe andare avanti ancora per giorni o persino mesi. A meno che la nube non blocchi il traffico aereo per settimane, minacciando le forniture per le fabbriche, gli economisti non ritengono che questo disastro naturale possa rallentare significativamente la debole ripresa dell'Europa dalla recessione o influenzare sostanzialmente i dati del prodotto interno lordo del secondo trimestre. Ma se lo spazio aereo dovesse essere chiuso per mesi, una economista -- Vanessa Rossi di Chatman House -- le sole perdite nei settori viaggi e turismo potrebbe abbassare di 1-2 punti percentuali la crescita dell'area. Le previsioni di crescita per l'Europa erano di 1-1,5% per il 2010. Oltre ai problemi al traffico aereo, le autorità sanitarie mondiale hanno detto che la polvere vulcanica potrebbe causare danni alle persone con difficoltà respiratorie. NO RISCHIO SALUTE MA PARTONO CONTROLLI. Non servono le mascherine: per evitare che l'arrivo della nube del vulcano islandese possa provocare preoccupazioni ingiustificate il ministero della Salute lancia un messaggio chiaro. "Non esistono rischi per la salute" spiega in una nota annunciando l'avvio di un monitoraggio, assieme al ministero dell'Ambiente e agli organismi preposti, per controllare ogni effetto sulla popolazione. SPAZI AEREI CHIUSI. Gran parte dell'Europa ha messo in atto una vasta area interdetta al volo a causa della nube di cenere provocata dall'eruzione di un vulcano islandese, che offusca i cieli in gran parte del continente provocando il peggior caos nei trasporti aerei dall'11 settembre 2001. Questa una liste dei Paesi colpiti: AUSTRIA - Spazio aereo chiuso fino almeno alle 2 di notte. BELGIO - Spazio aereo chiuso fino almeno alle 20 di oggi, la principale linea aerea, Brussels Airlines, ha cancellato tutti i voli sino a lunedì. BULGARIA - Aeroporti Sofia e Plovdiv riaperti. Altri scali chiusi. Permessi voli di transito a 8.000 metri di altitudine. DANIMARCA - Spazio aereo chiuso sino alle 2 della notte fra oggi e domani. ESTONIA - Spazio aereo chiuso sino a domani. FINLANDIA - Spazio aereo chiuso sino almeno alle 17 di domani. FRANCIA - Gli scali di Bordeaux, Marsiglia, Nizza, Tolosa e altre città sudoccidentali restano aperti sino almeno alle 15 di domani, Gli aeroporti a Nord chiusi sino a martedì mattina. GERMANIA - Riaperti alcuni scali per voli verso est e verso nord. GRAN BRETAGNA - Spazio aereo chiuso almeno fino alle 8 di domani. British Airways ha cancellato tutti i voli per domani. IRLANDA - Spazio aereo chiuso sino almeno alle 14 di oggi. Ryanair ha cancellato tutti i voli da e per il Nord Europa fino a mercoledì mattina. ITALIA - Chiuso spazio aereo Italia settentrionale sino alle 8 di domani. LETTONIA - Spazio aereo chiuso sino a domani. LITUANIA - Spazio aereo chiuso a tempo indeterminato. LUSSEMBURGO - Spazio aereo chiuso sino alle 18 di oggi. NORVEGIA - Spazio aereo aperto per un traffico limitato in alcune zone a nord di Kristiansand. I principali aeroporti nelle Norvegia meridionale, come quelli di Oslo, Stavanger e Bergen sono ancora chiusi. OLANDA - Spazio aereo chiuso almeno fino alle 20 di oggi. POLONIA - Riaperti sei scali, tra cui Varsavia, per i voli commerciali. PORTOGALLO - Aeroporti aperti per tutte le destinazioni tranne l'Europa settentrionale. REPUBBLICA CECA - Spazio aereo chiuso almeno fino alle 12 di domani RUSSIA - Aperti tutti gli aeroporti. SLOVACCHIA- Spazio aereo chiuso da venerdì. SPAGNA - Tutti gli scali hanno riaperto. SVEZIA - Spazio aereo chiuso oggi. SVIZZERA - Spazio aereo chiuso almeno sino alle 14 di domani. UCRAINA - L'aeroporto di Kiev è di nuovo aperto. UNGHERIA - Spazio aereo chiuso sino almeno alle 12 di domani, anche se con alcune eccezioni. 18 aprile 2010
Cenere ancora nei cieli Gli effetti delle ceneri del vulcano islandese Eyjafjallajkull, dopo aver chiuso i cieli d'Europa, si fanno sentire anche in Italia dove numerosi sono stati i disagi che hanno colpito migliaia di viaggiatori. L'Enac ha infatti disposto di estendere l'interdizione al volo in tutto il Nord fino alle otto di lunedì mattina. Insieme agli scali chiusi, o trasformati in bivacco, nell'occhio del ciclone anche le stazioni delle principali città italiane, dove i treni sono stati presi d'assalto. Una situazione che ha fatto lanciare un grido d'allarme al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli: mettersi in viaggio -ha detto- solo per effettive necessità. Trenitalia, da parte sua, ha raccomandato ai viaggiatori di recarsi in stazione solo se diretti verso località nazionali. Per l'estero -é stato precisato dalla società- i posti sono già tutti esauriti e non c'é possibilità di organizzare treni straordinari. Convocato poi per domani mattina il Comitato operativo della Protezione Civile. La chiusura degli aeroporti ha avuto ripercussioni immediate negli scali milanesi di Malpensa e Linate non solo sui viaggiatori, ma anche tra dove i lavoratori di terra che sono stati messi in ferie e cassa integrazione - la cig era già in corso - da stasera e per due giorni. A centinaia sono stati annullati i voli in partenza e arrivo (455 a Malpensa, 200 a Linate, 462 a Fiumicino e Ciampino) e di conseguenza migliaia di passeggeri hanno dovuto trovare alternative al viaggio, o, in certi casi, prepararsi a trascorrere la notte in aeroporto. A Fiumicino la Protezione Civile ha allestito brandine da campo. In alcuni casi, le alternative al viaggio aereo si sono trasformate in vere e proprie 'odissee', come per la Cancelliera Angela Merkel. In questa situazione sono state prese d'assalto le stazioni. A Fiumicino gia' per l'intera mattinata sono decine i voli cancellati mentre, sin dalle prime ore del mattino, oltre duecento passeggeri sono in fila ai banchi delle varie compagnie, per cercare di poter avere informazioni o riprenotarsi sui primi voli utili, quando la situazione potra' sbloccarsi. C'e' chi e' gia' da due o tre giorni in aeroporto, chi dopo aver trascorso la notte in albergo vi e' tornato stamattina. Raccontano alcuni di ''aver provato a prenotare auto a noleggio ma ci hanno detto che e' tutto pieno''. ''Devo andare a S.Pietroburgo - spiega un viaggiatore russo - non ho trovato finora alternative. Intanto, cerco di riprenotarmi sul primo volo che potra' partire, almeno spero''. Circa duecento persone hanno invece pernottato su altrettante brandine, allestite dalle decine di volontari delle varie associazioni di protezione civile nella hall del Terminal 2. ''Il picco massimo di persone che hanno riposato qui - raccontano i volontari - c'e' stato intorno alle 2 della scorsa notte. Oggi ci prepariamo a fare arrivare, in caso sia necessario, altre scorte di generi di conforto, acqua, ecc. e altre brandine''. Altri gruppetti di viaggiatori hanno invece bivaccato nelle hall delle altre aerostazioni, sui sedili. A Bologna le file hanno creato lunghi tempi di attesa. A Firenze sono servite anche tre ore di coda per acquistare i biglietti e mettersi in viaggio. A Roma il flusso dei viaggiatori è aumentato del 60%. A Milano esauriti i collegamenti per il Nord Europa: uno tsunami di prenotazioni per Mosca, Stoccolma, Berlino. Rafforzata la tratta 'Frecciarossa' Roma-Milano, con fermata Bologna. Muoversi in treno è l'unica alternativa possibile, insieme a auto e corriere prese addirittura a noleggio da viaggiatori disperati. Gli unici voli consentiti, sono quelli militari, di emergenza e di Stato. Alcuni aeroporti, come quello di Palermo, hanno dovuto accogliere voli da Dakar e Mauritius che, per il black-out dei cieli, non avrebbero potuto raggiungere la loro destinazione originaria. Per quanto riguarda i rischi per la salute, il Dipartimento della protezione civile ha fatto sapere che per ora non c'é allarme. Anche il Ministero della Salute sta monitorando la situazione e ritiene che non ci siano rischi. Dopo l'estensione dello stop dei voli sul Nord Italia decisa dall'Enac, l'Alitalia ha comunicato la cancellazione, fino alle ore otto di lunedì 19, dei propri voli da e per Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Genova, Bergamo, Verona, Trieste, Venezia, Bologna, Ancona, Pisa e Firenze. Restano inoltre sospesi i collegamenti Alitalia da e per Londra, Bruxelles, Parigi Amsterdam, Francoforte, Monaco, Vienna, Varsavia, Budapest, Bucarest, Ginevra, Mosca, San Pietroburgo e Kiev. A tutti i passeggeri coinvolti dalle cancellazioni, Alitalia ed Air One garantiscono il rimborso integrale del biglietto in caso di rinuncia a voli alternativi o la possibilità di riprogrammare il volo, senza alcuna penale, entro il 31 maggio. - SITUAZIONE SENZA PRECEDENTI. Solo ieri, secondo i dati diffusi da Eurocontrol, sono stati cancellati 17.000 voli sui 22.000 che, in un sabato qualunque, attraversano i cieli europei. La quota di cancellazioni è così salita al 73%, contro il 63% registrato ieri, quando sono stati effettuati 10.400 collegamenti sui 28.000 previsti. Pesanti anche i disagi sulle rotte transatlantiche. Dei 300 voli che quotidianamente approdano in Europa sorvolando l'oceano Atlantico, ieri ne sono arrivati a destinazione solo 73. Ed anche decine di voli in partenza dall'Asia per scali europei sono stati cancellati. - NO RISCHIO SALUTE MA PARTONO CONTROLLI. Non servono le mascherine: per evitare che l'arrivo della nube del vulcano islandese possa provocare preoccupazioni ingiustificate il ministero della Salute lancia un messaggio chiaro. "Non esistono rischi per la salute" spiega in una nota annunciando l'avvio di un monitoraggio, assieme al ministero dell'Ambiente e agli organismi preposti, per controllare ogni effetto sulla popolazione. - SPAZI AEREI RESTANO CHIUSI. La nube formata dalle ceneri vulcaniche islandesi, secondo Eurocontrol, è destinata a restare più o meno stabilmente su gran parte dell'Europa anche nelle prossime ore. Le previsioni meteorologiche indicano che potrebbe esserci un suo granduale spostamento verso Sud-Ovest, cioé verso il Mediterraneo e i Pirenei. Ieri sono rimasti totalmente chiusi gli spazi aerei di Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Gran Bretagna, Lituania, Lettonia, Finlandia Ungheria, Olanda Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Ucraina. Ma anche quelli del Nord Italia, di gran parte della Francia e della Germania. A questi si sono poi aggiunti nel pomeriggio la Serbia, la Bosnia-Erzegiovina e il Montenegro. Al momento resta aperto solo lo spazio aereo sull'Europa meridionale in un'area che va dalla Spagna meridionale all'Italia del Sud alla Grecia e alla Turchia. - GB, SPAZIO AEREO CHIUSO FINO A STASERA. E' stata prolungata fino alle 18 di oggi ora locale (le 20 in Italia) la chiusura dello spazio aereo della Gran Bretagna alla maggior parte dei voli, a causa della nube di cenere sprigionata da un vulcano islandese. Lo hanno annunciato le autorità per il controllo aereo. - GERMANIA, SPAZIO AEREO CHIUSO FINO ALLE 20. La chiusura dello spazio aereo sui cieli tedeschi è stata prolungata fino alle 20:00 di oggi (ora locale e italiana) a causa delle ceneri derivanti dall'eruzione del vulcano islandese. Lo hanno annunciato fonti dell'Agenzia tedesca per la sicurezza aerea. Paralizzati quindi i 16 aeroporti internazionali di Germania con decine di migliaia di passeggeri che restano a terra. - OLANDA, SPAZIO AEREO CHIUSO FINO ALLE 14. Lo spazio aereo dell'Olanda resterà chiuso oggi almeno fino alle 14:00 ora italiana a causa della nube di cenere sviluppatasi in seguito all'eruzione del vulcano islandese che sta attraversando - nel quarto giorno di emergenza - il continente europeo. Lo ha reso noto l'aviazione civile olandese. - FINLANDIA, NIENTE VOLI FINO A 17 DI DOMANI. La Finlandia non autorizzerà alcun volo sul suo spazio aereo fino a domani alle 17:00 (ora italiana), ritenendo che la nube di ceneri vulcaniche sprigionatesi in seguito all'eruzione in Islanda, resterà al di sopra del paese per parecchi giorni. Lo ha annunciato Finavia. - BULGARIA CHIUDE TUTTO SPAZIO AEREO. La Bulgaria ha chiuso per intero il suo spazio aereo a partire dalle 08:00 (ora italiana) a causa dell'eruzione del vulcano islandese. Lo ha annunciato il ministero dei Trasporti Ieri la chiusura era stata parziale e aveva interessato la zona a nord della catena dei Balcani, senza coinvolgere l'aeroporto di Sofia. Per questo motivo, ha annunciato la presidenza bulgara, il presidente Gheorghi Parvanov che avrebbe dovuto partecipare ai funerali del presidente polacco Lech Kaczynski a Cracovia, ha annullato la visita. - DANIMARCA, SPAZIO AEREO CHIUSO FINO A 2. Lo spazio aereo danese restera' chiuso fino a questa notte alle 02:00 (ora locale e italiana) a causa della nube di cenere sprigionatasi dall'eruzione del vulcano islandese. Lo ha annunciato Naviair. 18 aprile 2010
2010-04-17 Cenere ancora nei cieli: chiude l'Italia del nord fino a lunedì Non migliora la situazione meteorologica sui cieli del nord Italia, occupati da parte della nube di cenere vulcanica fuoriuscita dal vulcano islandese Eyjafjallajökull. Il blocco dei voli nel Nord Italia, che doveva terminare questa sera alle 20, è stato prorogato dall'Enac sino alle 8 di lunedì mattina, anche se fortunatamente non è necessario procedere all'allargamento del blocco per ulteriori spazi aerei italiani. Restano dunque chiusi gli aeroporti situati nel Nord Italia, tra la Liguria e l'Emilia Romagna: nessuna chiusura si prospetta, invece, per l'aeroporto di Fiumicino, che resta aperto al traffico pur registrando un elevato numero di cancellazioni e ritardi dei voli: erano 198 nel primo pomeriggio tra arrivi e partenze, voli di Ciampino compresi. La nube di cenere vulcanica, infatti, non accenna a spostarsi e continua a ristagnare sopra l'Italia del Nord. Inoltre, spiega il dipartimento della protezione civile, che sta costantemente monitorando la situazione con un tavolo tecnico, il vulcano continua a "fare il suo" e quindi questa situazione potrebbe durare più del previsto. Oltre agli aeroporti del Nord Italia, chiusi al traffico, pesanti disagi si registrano in tutti i principali scali italiani, che subiscono ripercussioni dovute alla chiusura degli scali del nord e di quelli europei: oltre le 198 cancellazioni tra Fiumicino e Ciampino, all'aeroporto internazionale di Catania 43 voli tra gli arrivi e 48 tra le partenze in direzione e dal nord Italia sono stati cancellati. Sette voli tra arrivi e partenze da e per il Nord Italia e le destinazioni europee sono stati cancellati all'aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria e 27, sempre in totale, sono stati cancellati all'aeroporto di Lamezia Terme. Ancora, 104 al momento i voli cancellati, tra arrivi e partenze, all'aeroporto napoletano di Capodichino, mentre nell'aeroporto di Bologna, chiuso come tutti gli aeroporti del nord Italia su decisione dell'Enac fino alle 20 di oggi, a causa del perdurare della nube vulcanica emessa dal vulcano islandese, alle 12 circa erano stati cancellati 113 voli, di cui 51 in arrivo e 62 in partenza. La compagnia irlandese Ryanair ha cancellato tutti i voli di oggi, fatta eccezione per i voli interni spagnoli e per pochi altri, come quelli Tangeri-Madrid, Malta-Madrid, Porto-Bordeaux, Girona-Alghero, Porto Madrid, Bari-Valencia, Malta-Bari, Malta-Pisa e Girona-Trapani. Oltre ai pesanti disagi per i cittadini, il blocco dei voli potrebbe causare danni ingenti anche all'economia italiana: in particolare, se non dovesse risolversi nel giro di tre quattro giorni, lo stop rischia di diventare una vera e propria "batosta" per il settore alimentare dell'import-export, spiega Claudio Rotti, presidente di Aice, l'associazione italiana commercio estero aderente a Confcommercio. E, secondo il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, il blocco dei voli negli aeroporti del Nord Italia ha delle conseguenze "immediate e rilevanti sulle compagnie aeree, sulla gestione aeroportuale o su alcuni settori che esportano via aereo merci deperibili". La Coldiretti lancia l'allarme per le merci più deperibili, come la mozzarella e le fragole, che in questo momento si stanno raccogliendo nei campi insieme alle altre primizie di stagione. Intanto, per decongestionare la circolazione e alleviare i disagi, le Ferrovie, di concerto con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, hanno potenziato, per questo fine settimana, i collegamenti tra il Nord Italia e il resto del Paese. 17 aprile 2010 |
il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com/2010-04-18 AIRWAIS e VULCANOL'Italia riapre i cieli dalle 7 L'Ue: metà dei voli operativi di Cristina Casadei commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 18 aprile 2010 La nube ha finora lasciato a terra 5 milioni<br/>di persone. Volo di ricognizione sull'Italia "Dai nostri archivi" Restano a terra in 3 milioni La cenere arriva sul nord Italia Aeroporti chiusi Voli di prova (anche Niki Lauda), le compagnie chiedono di rivedere le restrizioni La nube ferma il 70% dei voli. Enac, stop fino alle 8 di lunedì. E il vulcano continua a eruttare In Italia spazio aereo aperto, ma molti voli cancellati L'Enac riaprirà lo spazio aereo alle 7. Il direttore operativo di Alitalia, Giancarlo Schisano, ha detto che tutti gli aerei e l'equipaggio della compagnia sono pronti a riprendere i voli intercontinentali, tranne quelli diretti a Londra, Parigi, Bruxelles e Amsterdam, i cui scali sono ancora chiusi. L'ultimo bollettino del Met office, l'autorevole centro meteo britannico, spiega che l'eruzione del vulcano continua e la situazione è critica per i cieli della Gran Bretagna. E non solo, tant'è che resta ancora chiuso tutto lo spazio areo del nord della Francia e di molti altri paesi.
Mentre si lavora per arrivare a "soluzioni concrete per aprire progressivamente lo spazio aereo – spiega il sottosegretario per gli Affari europei Diego Lopez Garrido parlando a nome della presidenza di turno spagnola della Ue – domani, lunedì, solo metà dei voli sarà operativa in Europa perché la nube si sta muovendo verso Nord-est" e a poco a poco scende verso l'Italia trascinata dalle correnti. I disagi per chi ha in programma dei voli continueranno quindi anche nei prossimi giorni e la nube vulcanica farà lievitare ulteriormente il numero di 6,8 milioni di passeggeri che da giovedì sono rimasti a terra perché il loro volo è stato cancellato a causa dell'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajkull. E si sono ritrovati imprigionati nella ricerca di percorsi e soluzioni alternative, niente affatto semplici da trovare.
Eurocontrol, l'ente europeo di controllo dell'aviazione civile, ha spiegato che domenica sono stati cancellati 20mila voli, mentre sabato sono stati effettuati cinquemila dei 22mila voli previsti e venerdì ne sono stati effettuati 10.400 su 28mila. In totale in tre giorni sono stati quindi cancellati circa 63mila voli. Olivier Jankovec, direttore generale di Aci (Airports council international) Europe, ha osservato che "con 313 aeroporti paralizzati al momento l'impatto della nube islandese è stato peggiore di quello dell'11 settembre. Più di 6,8 milioni di passeggeri sono stati colpiti dal problema e gli aeroporti europei hanno perso circa 136 milioni di euro". Mentre i test proseguono con esito positivio, questa sera Klm ne farà altri tre, dopo averne già compiuti 10, Ulrich Schulte-Strathaus, segretario generale dell'Aea, ha osservato che i voli di prova compiuti da numerose compagnie aeree non hanno rilevato irregolarità e quindi questo supporta la nostra richiesta che altri strumenti e metodi vengano usati per determinare i reali rischi e individuare le no-fly zones. Le compagnie aeree devono essere in grado di volare dove è sicuro. Questo è quello che i nostri passeggeri ci chiedono".
In Italia l'Enac ha sciolto la riserva e lo spazio aereo in tutto il Nord Italia rimarrà chiuso fino alle 7 di domani, lunedì. Questa mattina ha autorizzato l'Enav (Azienda italiana per l'Assistenza al Volo) a effettuare un volo di ricognizione per controllare direttamente lo stato delle aerovie italiane interessate dalla nube vulcanica. Il volo è stato effettuato da Ciampino sulla rotta Bolsena-Ferrara con un Cessna Citation 2 del Reparto Radiomisure dell'Enav, con equipaggio di condotta comandato dallo stesso Dirigente Operazioni Volo dell'azienda. Dopo l'avvicinamento a Venezia Tessera l'aereo Enav ha effettuato un altro avvicinamento a Milano Linate, da dove è rientrato a Ciampino attraversando a varie quote lo spazio aereo italiano lungo la direttrice Pisa-Grosseto. In queste ore sono in corso le ispezioni dei motori per verificare il loro stato di usura e l'eventuale presenza di particelle della nube, anche nell'olio del motore Da Bolzano fino a Rimini nemmeno oggi si può volare perché "non accennano a diminuire le negative condizioni determinate dalla nube del vulcano islandese", spiega il presidente dell'Enac Vito Riggio. Riggio ha anche chiesto al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, di poter disporre prima possibile di appositi sensori per rilevar e emisurare la presenza delle ceneri che non sono rilevabili via radar. Se da Rimini in su lo spazio aereo è stato chiuso con molti disagi, da Rimini in giù non è andata molto meglio. Anche oggi infatti sono state cancellate molte centinaia di voli in tutti gli scali: solo a Fiumicino per ora sono stati 360. Ciò che è accaduto nel nostro paese infatti si è ripetuto in molti altri paesi europei. Infatti sono rimasti totalmente chiusi gli spazi aerei di Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Gran Bretagna, Lituania, Lettonia, Finlandia, Ungheria, Olanda, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Ucraina. E poi di gran parte della Francia, della Germania, della Spagna. Fino a ieri sera, pur con molti disagi, è rimasto aperto solo lo spazio aereo sull'Europa meridionale in un'area che va dalla Spagna meridionale all'Italia del Sud alla Grecia e alla Turchia. Di fronte al blocco di merci e persone in un'area così vasta L'Olanda e altri paesi europei hanno deciso di sfidare le ceneri vulcaniche e di fare un test di volo per valutare il reale impatto sugli aeroplani ad uso commerciale. La compagnia olandese Klm proprio ieri sera ha deciso di fare decollare un volo di prova sulla tratta Amsterdam-Duesseldorf, mentre oggi la stessa operazione è stata ripetuta anche da Air France. I risultati delle analisi saranno disponibili nelle prossime ore ma Erick Derivry, portavoce del principale sindacato dei piloti dell'Air France, ha detto che i piloti delle linee aeree "vogliono elementi tangibili e concreti per accertare se le nuvole di cenere provocate dal vulcano islandese Eyafjallajokull costituiscano un pericolo effettivo per la sicurezza dei voli. Il principio di precauzione va benissimo, ma poi occorrono degli elementi tangibili e concreti che lo confermino o smentiscano, e oggi non ce ne sono". 18 aprile 2010
2010-04-17 La nube ferma il 70% dei voli. Enac, stop fino alle 8 di lunedì. E il vulcano continua a eruttare 17 aprile 2010 Nube in Italia, Enac estende lo stop ai voli fino alle 20. Nella foto passeggeri bloccati a terra all'aeroporto di Torino Caselle (Ansa) La nube di cenere prodotta dal vulcano islandese Eyjafjallajokull è sull'Italia. L'Enac ha disposto l'interdizione al volo strumentale di tutto il Nord Italia fino ai 35 mila piedi (cioè 10.668 metri) fino alle 8 di lunedì. Il presidente Vito Riggio: "I passeggeri hanno diritto al rimborso del biglietto, ma non al risarcimento del danno". Caos negli aeroporti
L'Enac ha disposto di estendere l'interdizione al volo in tutto il Nord Italia fino a lunedì 19 alle 8. Questo, informa una nota, in quanto non accennano a diminuire le negative condizioni determinate dalla nube del vulcano islandese Eyjafjallajokull. Attualmente, prosegue l'Enac, non è invece necessario procedere all'allargamento del blocco per ulteriori spazi aerei italiani. L'aeroporto di Fiumicino si conferma quindi aperto al traffico, pur registrando un elevato numero di cancellazioni e ritardi dei voli. A causa dei disagi creati dalla nube di cenere vulcanica proveniente dall'Islanda, le linee aeree europee hanno cancellato più del 70% dei loro voli sul nord e sul centro Europa, mentre si allunga la lista dei paesi che stanno chiudendo - in parte o del tutto - il loro spazio aereo. Forse, dicono gli esperti dei principali centri meteo, non ci saranno cambiamenti significativi almeno fino a giovedì 22 aprile. Anche perché la direzione dei venti che stanno spingendo la nube verso l'Europa, non cambierà nei prossimi giorni. Dall'Istituto Meteorologico Islandese arriva un'altra cattiva notizia: l'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull sta proseguendo, e le ceneri sono "sparate" a 5-6 km di altitudine nell'atmosfera. In Italia l'Enac ha disposto l'interdizione al volo strumentale di tutto il Nord Italia fino ai 35 mila piedi, cioè 10.668 metri, fino alle 8 di lunedì 19 aprile. Negli aeroporti si stanno verificando gravi disagi: a Roma Fiumicino una fila di passeggeri lunga un centinaio di metri sta aspettando di trovare agli sportelli una soluzione alternativa al viaggio in aereo. La Protezione Civile è già pronta a intervenire con brandine, coperte, latte e generi alimentari. Cancellati decine di voli anche a Torino, Bologna, Catania. A Milano fino a lunedì il personale degli aeroporti di Malpensa e Linate è in cassa integrazione e ferie. Il provvedimento, come si apprende da ambienti sindacali, è stato attuato in virtù della situazione di emergenza e riguarda i lavoratori dell'handling, dei check-in, delle rampe e la vigilanza ai varchi. In accordo con i sindacati il provvedimento è stato attuato per ottimizzare la cig che è già in vigore, a rotazione, per i dipendenti della Sea.
Gli unici voli consentiti dall'Enac sono quelli che raggiungono un'altitudine superiore ai 35 mila piedi e quelli di emergenza. La chiusura degli spazi aerei è inevitabile, dato che le ceneri entrando nelle turbine dei motori dei velivoli ne causano l'incendio. Fra le principali compagnie aeree europee, la British Airways ha esteso il blocco dei voli da e per la Gran Bretagna a tutta la giornata di domenica. In Francia il governo ha deciso che gli aeroporti di Parigi e quelli a nord dell'asse Nantes-Lione (che taglia più o meno a metà la Francia) rimarranno chiusi fino a lunedì mattina alle 8. Ryanair, invece, ha cancellato i voli da e per il nord Europa fino a lunedì mattina. Voli cancellati per tutta la giornata di sabato anche per Lufthansa. Gli aeroporti tedeschi rimarranno chiusi almeno fino alle 2 del mattino di domenica. I disagi interessano anche altri paesi extra-europei: Air India ha fatto sapere di aver bloccato tutti i voli verso l'Europa, il Canada e gli Stati Uniti per la giornata di domenica. Stessa decisione presa da Etihad Airways, controllata dal governo di Abu Dhabi, e da South African Airways. L'Enac consiglia ai passeggeri di contattare la compagnia aerea di riferimento per le informazioni sull'operatività del proprio volo. Per informazioni sui propri voli Alitalia ha invece attivato anche il Numero Verde 800 650055. In caso di cancellazione di voli o pacchetti turistici, Federconsumatori e Adusbef invitano tutti i viaggiatori che non l'avessero ancora fatto a rivolgersi presso le loro sedi o presso lo Sportello Nazionale Sos Turista (www.sosvacanze.it) per ottenere la consulenza necessaria alla richiesta dei rimborsi. Per il fine settimana le Ferrovie dello Stato comunicano di aver potenziato l'offerta tra il Nord e il resto del Paese: sei corse aggiuntive di Frecciarossa sabato 17 tra Roma e Milano e fermata a Bologna. Ancora sabato quattro collegamenti Frecciargento tra Venezia e Roma, con fermata a Bologna. Inoltre domenica 18 una coppia aggiuntiva di Frecciarossa in partenza da Roma per Milano alle 8.00 e, alla stessa ora, da Milano in direzione della Capitale. La nube di cenere prodotta dal vulcano islandese Eyjafjallajokull è sull'Italia. L'Enac ha disposto l'interdizione al volo strumentale di tutto il Nord Italia fino ai 35 mila piedi (cioè 10.668 metri) fino alle 8 di lunedì. Il presidente Vito Riggio: "I passeggeri hanno diritto al rimborso del biglietto, ma non al risarcimento del danno". Caos negli aeroporti 17 aprile 2010
escapemilan, i designer del Salone provano a lasciare Milano con l'aiuto di twitter di Chiara Beghelli commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 17 APRILE 2010 "Dai nostri archivi" La nube ferma il 70% dei voli. Enac, stop fino alle 8 di lunedì. E il vulcano continua a eruttare È il Salone bellezza Che traffico al Salone! Alla mobilità ci pensano il Comune e Atm I COSTI PER LE AZIENDE / È il Salone bellezza IL SALONE DEL MOBILE DI MILANO / Un telone sui topi della Darsena Fino a poche ore fa si scambiavano le foto scattate agli oggetti più interessanti e le dritte per i party del FuoriSalone. Ma la nube vulcanica e il blocco degli aerei hanno trasformato gli entusiasti visitatori britannici del Salone del Mobile - designer, giornalisti, architetti o curiosi - in ansiosi prigionieri che ora digitano tag come #escapemilan (scappare da Milano) e #getmehome (portatemi a casa). Il tam tam della fuga dalla città passa da richieste di passaggi in auto, consigli su dove noleggiare le poche automobili rimaste, che si mescolano a momenti di disperata ironia come quella di chi posta la foto dell'unico mezzo trovato per andarsere: una segway, le due ruote elettriche da guidare in piedi. Sotto il cielo di cenere eruttiva si agitano nomi celebri come Tom Dixon (il magazine Dezeen twitta che sta meditando di raggiungere Londra in moto), ma anche il designer Giles Miller, che nel pomeriggio aveva già raggiunto il confine italiano con una Punto noleggiata fortunosamente, e sperava di trovare un'altra auto per proseguire il suo viaggio. Oltre a suppliche per un passaggio, fra i tweet degli amanti del design in fuga si trovano anche casi di inaspettata generosità: preoccupato per la sorte dei suoi compatrioti, Dan Snow, giovane scrittore e presentatore della Bbc, ha aperto l'account calaisrescue. Domenica, promette, sarà a Calais con una miniflotta di cinque barche e fino al tramonto farà la spola sulla Manica con il porto di Dover. Ma come raggiungere il porto francese sulla Manica resta un problema aperto. Gli organizzatori del London Design Festival, però, sono stati fra i primi a risolverlo. Forse leggendo dell'odissea della cancelliera tedesca Angela Merkel sulle strade di mezza Europa, già dalla mattina di sabato si sono procurati dei biglietti d'autobus per la Francia, decisi a raccogliere il generoso invito di Snow. "Bisognerebbe dare un premio al modo più creativo per andarsene da Milano", scrivevano comodamente diretti verso nord. E nel primo pomeriggio salutavano con sollievo la prima tappa della loro fuga: "I bellissimi monti svizzeri". 17 APRILE 2010
Merkel fa il giro d'Europa per tornare dagli Stati Uniti, ecco le tappe e i mezzi alternativi al volo usati commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 17 marzo 2010 "Dai nostri archivi" La cenere arriva sul nord Italia Aeroporti chiusi Vertice Nato: la Merkel aspetta Berlusconi impegnato al telefono Il no più deciso agli aiuti per la Grecia arriva dall'opinione pubblica tedesca Merkel contro i derivati e ottimista per la Grecia I PROBLEMI DI EUROLANDIA / La Germania balla da sola
Un'ora fermo a Ciampino prima di ottenere l'ok al decollo. La nube di ceneri vulcaniche che ha bloccato i cieli di mezza Europa ha fermato anche Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha dovuto aspettare che si chiarisse se i voli di Stato fossero o no esclusi dal divieto di sorvolo imposto dall'Enac sull'Italia settentrionale. Si doveva capire se l'aereo del presidente del Consiglio fosse equiparabile ai voli militari, di emergenza e umanitari: gli unici a cui è ancora consentito di alzarsi in volo. Il premier è così decollato in ritardo ed è arrivato a Linate giusto in tempo per recarsi ai funerali di Raimondo Vianello.
Al presidente del Consiglio, comunque, è andata meglio che alla sua collega tedesca, Angela Merkel. La nuvola di cenere infatti sta facendo compiere un inconsueto periplo ad Angela Merkel per riuscire a tornare a Berlino. Di ritorno da una visita negli Stati Uniti, l'aereo governativo "Konrad Adenauer" dopo essere partito da San Francisco, dove il cancelliere aveva visitato prima Hollywood e poi la Stanford University, è atterrato ieri a Lisbona. Dopo il pernottamento nella capitale portoghese, Merkel ha proseguito verso l'Italia, atterrando nel pomeriggio in un aeroporto militare a Roma. L'Ufficio stampa federale ha comunicato che dalla capitale italiana il viaggio proseguirà, probabilmente a bordo di "veicoli", in direzione dell'Alto Adige. Dunque pullman? Chissà. Il trasferimento della Merkel con i 60 componenti della sua delegazione avrebbe come destinazione Bolzano. Pernottamento e poi? Domani il viaggio potrebbe proseguire verso la Germania, anche se non è ancora noto con quali mezzi di trasporto, se per via stradale o aerea. Secondo la prima rete televisiva Ard, il cancelliere potrebbe domani salire a bordo di un piccolo aereo, che volando a bassa quota, per non danneggiare i motori a causa delle particelle smeriglianti della nuvola vulcanica, riuscirebbe a riportare la Merkel a Berlino.
Anche in caso di ritorno nella capitale tedesca, rimane incerta la partecipazione del cancelliere ai funerali di domani a Varsavia del presidente polacco Lech Kaczynski. Una delle eventualità allo studio prevede il possibile trasferimento della Merkel in elicottero da Berlino a Varsavia. Anche il presidente del Consiglio Berlusconi dovrebbe volare, ops, andare a Varsavia. Ma non è ancora chiaro come. 17 marzo 2010
I piani A, B e C di un cronista bloccato in Gran Bretagna dalla nube di Sergio Nava commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 17 APRILE 2010 "Dai nostri archivi" La nube ferma il 70% dei voli. Enac, stop fino alle 8 di lunedì. E il vulcano continua a eruttare La cenere islandese mette a terra l'Europa Chiusi i cieli di 11 paesi La cenere arriva sul nord Italia Aeroporti chiusi Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi In quattordici anni di voli aerei una situazione del genere non mi era mai capitata. Normalmente - anche nelle situazioni più disperate - il "piano B" saltava sempre fuori. Poteva essere solo questione di fortuna, o di coincidenze inaspettate. Ma arrivava sempre. Non questa volta, però. L'avventura da cronista inizia a Liverpool giovedì mattina: nella culla dei Beatles per curare un reportage per Radio 24, vengo informato dalla redazione che un vulcano ha cominciato a vomitare cenere in direzione della Gran Bretagna, provocando la cancellazione di alcuni voli. L'istinto mi dice che è qualcosa di serio, ma - con una tratta Liverpool - Milano in programma per il giorno successivo - tendo a non preoccuparmi eccessivamente. Come unica precauzione, chiedo alla radio di prenotarmi un volo da Londra per il sabato sera, in modo da partire da uno scalo con maggiori opzioni di rientro (a Liverpool i voli per Milano sono infatti solo tre a settimana). Venerdì mattina comprendo meglio la gravità della situazione: confermo dunque il volo Alitalia per il sabato sera, straccio il volo Ryanair del venerdì (mossa azzeccata, qualche ora dopo il boss della compagnia irlandese Michael O'Leary annuncerà che la sua low-cost chiude fino almeno a lunedì), e mi metto - alle 14.48 - su un treno per Londra - Victoria Station. Poco più di due ore di viaggio su un comodo Pendolino della Virgin Trains, neppure troppo affollato, con tavolino di lavoro annesso. Arrivo alle 17 a Londra. Resto ottimista. Ma la visione dei telegiornali serali cancella subito ogni aspettativa positiva. Bbc e Sky News sono un bollettino di guerra, tra voli cancellati e passeggeri che prendono d'assalto stazioni dei treni e traghetti. La mattina successiva la situazione degenera. Decido allora di mettere in atto un "piano C", via terra. Ma qui arriva la sorpresa: tutti gli autobus Eurolines da Londra a Milano (oltre 23 ore di viaggio, non esattamente una passeggiata…) sono pieni per giorni, e così quelli da Parigi. I collegamenti tra la capitale francese e l'Italia via treno sono altrettanto stracolmi (almeno secondo il sito di Trenitalia), per cui abbandono l'idea di acquistare uno degli ultimi biglietti disponibili nel pomeriggio sul treno Eurostar da Londra a Parigi. Né Hertz né Avis sembrano essere d'aiuto. L‘unica soluzione rimasta sembra dunque quella di attaccarsi al telefono, chiamando il call center Alitalia. Il quale, a giudicare dal numero di volte che respinge ogni mio singolo tentativo di connessione, deve assomigliare molto - in queste ore - al centralino dei vigili del fuoco di una città su cui si è appena abbattuta una gigantesca inondazione. Meglio allora mettersi il cuore in pace. Nell'attesa che il vulcano ci dia tregua. 17 APRILE 2010
Perché la cenere vulcanica danneggia gli aerei commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 16 aprile 2010 "Dai nostri archivi" Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi La cenere islandese mette a terra l'Europa Chiusi i cieli di 11 paesi La cenere arriva sul nord Italia Aeroporti chiusi
La cenere vulcanica è composta da microparticelle di rocce polverizzate immesse nell'atmosfera durante le eruzioni vulcaniche, che, nel caso di eruzioni esplosive, possono essere "sparate" anche a decine di chilometri di altezza. Le particelle più piccole – di dimensione che varia da 1 a 15 micron – possono restare nell'atmosfera per alcuni giorni. La cenere è principalmente fatta di silicati, che fondono a circa 1100 gradi centigradi. Se questi vegnono a conatto con le turbine di un aereo, che di solito hanno una temperatura di crica 1400 gradi centrigradi, incendiano i motori. Alcuni motori di costruzione più recente hano un migliore sisetma di raffreddamento e quindi, in quetsi casi, il rischio fusione e incendio delle cenerei vulcazniceh non esiste. Ma i pericoli che la cenere eruttiva può provocare a un aereo non si fermano qui: la cenere è altamente abrasiva e può causare danni alla carlinga; riduce la visibilità dei piloti; le microparticelle possono superare i filtri dei sistemi di condizionamento dell'aria e penetrare nei sistemi elettrici. Infine, la cenere vulcanica è spesso accompagnata da gas di acido solforico. Ad altissima capacità corrosiva. Per saperne di più: il manuale dell'International Airways Volcano Watch 16 aprile 2010
Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi di Marco Magrini commenti - 5 | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 16 aprile 2010 "Dai nostri archivi" Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi La cenere islandese mette a terra l'Europa Chiusi i cieli di 11 paesi La nube ferma il 70% dei voli. Enac, stop fino alle 8 di lunedì. E il vulcano continua a eruttare Rimborso del biglietto o volo alternativo per i passeggeri Vulcano in eruzione in Islanda, 1.300 bloccati in aeroporto Il 24 giugno del 1982, l'industria dell'aviazione scopre che i vulcani sono pericolosi. Il volo British Airways 9, in viaggio da Londra a Auckland, si imbatte nelle ceneri del vulcano indonesiano Galunggung e, di lì a poco, tutti e quattro i motori del 747 si inceppano. Con un sangue freddo entrato nella leggenda, i piloti riescono a far planare l'aereo per 23 lunghi minuti, perdendo 11 chilometri di quota. Dopodiché, uno dopo l'altro, i motori si riaccendono e il volo 9 atterra a Giakarta senza vittime. Ma le eruzioni – come quella del vulcano islandese Eyjafjallajökull, che ieri ha bloccato il traffico aereo nel nord Europa – hanno altre lezioni da insegnare. Le ultime tre volte che l'Eyjafjallajökull ha eruttato (nel 920, nel 1612 e nel 1823), ha puntualmente messo in moto anche il vulcano Katla, ben più grande e insidioso. L'eruzione del 1755 ad esempio, fece sciogliere il ghiacciaio che lo ricopriva, gettando in mare una quantità impressionante di acqua. Ma è solo pochi anni più tardi, nel 1783, che la natura vulcanica della gelida e meravigliosa isola sull'Atlantico del nord, ha dato la più spaventosa prova di sé. Il vulcano Laki, di fatto una lunga fessura con 130 crateri a 1.700 metri di altezza, non distante da Katla, vomita 14 chilometri cubici di lava, insieme ad anidride solforosa e acido fluoridrico. In Islanda muoiono animali e esseri umani, il 20% della popolazione. In Inghilterra, quell'estate del 1783, viene ricordata come "l'estate sabbiosa", con una vera e propria pioggia di cenere che oscura il cielo. Sull'intero nord Europa, le temperature precipitano. E l'America sperimenta l'inverno più freddo che la storia ricordi. Si dice che persino a New Orleans, il Mississippi si congelò. "Il vulcano Katla è tenuto sotto controllo dai nostri sistemi di monitoraggio", assicura Magnus Tumi Gudmundsson, professore di geofisica all'Università di Reykjavik. "Al momento, non ci sono segnali che l'eruzione in corso stia avendo effetti sul vulcano Katla". Secondo le autorità islandesi, nonostante stia crescendo la fuoriuscita di lava, i crateri dell'Eyjafjallajökull non si stanno allargando. "L'anidride solforosa può avere effetti devastanti sul clima – ammette Thor Thordarson, un esperto di vulcani islandesi che lavora all'Università di Edinburgo – ma al momento non pare che si possano avere effetti climatici significativi da questa eruzione. Se il fenomeno si arresterà presto, non avrà impatti rilevanti sull'atmosfera". Resta il fatto che nessuno è in grado di predire con certezza cosa accadrà. L'ultima volta che l'Eyjafjallajökull ha eruttato, è andato avanti per mesi. Nel 1991, l'eruzione del monte Pinatubo nelle Filippine produsse abbastanza ceneri e gas da abbassare la temperatura media globale di 0,5 gradi per due anni, per il semplice motivo che le particelle di anidride solforosa hanno la proprietà di riflettere la radiazione solare. Non a caso, fra le possibili (e spesso folli) idee per fermare drasticamente il global warming, è circolata anche quella di irrorare l'atmosfera con lo zolfo, che contribuirebbe ad abbassare la temperatura. Diciannove giorni dopo l'incidente del volo British Airways 9, un 747 della Singapore Airlines, passando dall'Indonesia, ripete la solita, brutta esperienza: tre motori del velivolo, per colpa del silicio contenuto nella cenere vulcanica, si bloccano. Ne segue un altro, miracoloso salvataggio. Ma, a quel punto, le autorità indonesiane decidono finalmente di chiudere il traffico aereo. Almeno sulla carta, il rischio di un global cooling innescato dal ribollente suolo islandese è basso, eppure non ancora scongiurato. Ma quando si parla di aeronautica, il rischio vulcanico non vuole più prenderselo – giustamente – nessuno. 16 aprile 2010
MONDO ILSOLE24ORE.COM > Notizie Mondo ARCHIVIO La cenere islandese mette a terra l'Europa Chiusi i cieli di 11 paesi commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci Venerdí 16 Aprile 2010 "Dai nostri archivi" La nube ferma il 70% dei voli. Enac, stop fino alle 8 di lunedì. E il vulcano continua a eruttare Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi Ieri, scrutando i cieli del nord Europa, non si vedeva cenere nell'atmosfera. Ma c'era una polvere finissima e invisibile, spinta da un vento di sudest sopra un'area che va dall'Inghilterra alla Russia, carica di silicio, l'elemento dal quale si ricava il vetro. Nei motori degli aeroplani si fonderebbe e li bloccherebbe. Così, per la costernazione di migliaia e migliaia di passeggeri che scrutavano il cielo senza leggerci segnali di pericolo, il traffico aereo fra l'Irlanda e la Scandinavia è stato interrotto, con pesanti ripercussioni su tutti gli aeroporti continentali. Nove i paesi che hanno completamente chiuso lo spazio aereo, in altri due la chiusura è solo parziale. Il blocco continuerà anche oggi. Quella polvere di silicio viene da migliaia di chilometri lontano, dalla gelida Islanda. Il vulcano Eyjafjallajökull, che dista solo 120 chilometri dalla capitale Reykjavik, aveva cominciato a eruttare il 20 marzo. Ma due giorni fa, l'attività si è sensibilmente intensificata – dieci volte più violenta della precedente – sparando una colonna di cenere fino a circa dieci chilometri di altezza. Lo stesso vento di sudest che ha messo in ginocchio l'aviazione europea, ha risparmiato gli islandesi proprio mentre si stavano leccando le ferite della crisi: lunedì scorso, è stato pubblicato il report ufficiale di 2mila pagine sul crack bancario del paese. E, alla luce della contesa che oppone l'Islanda a Inghilterra e Olanda sul fallimento della banca online Icesave, non sono mancati i commenti sarcastici su questa fatalità della natura. In compenso, circa 800 persone che abitano un'area relativamente vicina al vulcano in attività, sono state evacuate. Non tanto per il rischio della lava o della cenere, quanto per le alluvioni e le valanghe di fango provocate dai ghiacci che il calore della terra sta sciogliendo. "È la prima volta che il traffico aereo viene chiuso per un evento naturale", ha detto una portavoce dell'autorità aeronautica britannica. Ma non è ancora chiaro quando tutto tornerà alla normalità. Gli Stati Uniti hanno già comunicato che oggi circa metà dei voli diretti in Europa saranno cancellati: le rotte intercontinentali fra le due sponde dell'Atlantico passano proprio dall'Islanda. Ieri a tarda sera anche i due aeroporti di Parigi sono stati chiusi e, poco più tardi, anche Germania e Polonia hanno fermato parzialmente il traffico aereo. Fra sabato e domenica, Varsavia attende l'arrivo di 70 capi di stato, incluso Barack Obama, per i funerali di Lech Kaczynski. Ma tutto dipende da come si comporterà il vulcano Eyjafjallajökull. M. Mag. © RIPRODUZIONE RISERVATA CAOS ANCHE OGGI, FORTI DISAGI IN ITALIA
Traffico aereo paralizzato Il vulcano islandese Eyjafjallajökull comincia l'eruzione all'alba di mercoledì. Viene scagliata nel cielo una colonna di fumo alta dieci chilometri che nella notte si sposta verso sudest fino a coprire, ad alta quota, i cieli d'Europa, cominciando dalla Norvegia per poi scendere in Scozia Gran Bretagna e Irlanda nelle prime ore del mattino iniziano a sospendere i voli. A Manchester alle 7 i voli vengono sospesi per qualche ora. Alle 9.30 viene chiuso lo spazio aereo di tutta la Gran Bretagna. Si ferma Heathrow, lo scalo più affollato d'Europa con 1.300 voli giornalieri. Seguono Stansted e Gatewick. A fine giornata saranno oltre 400mila i passeggeri bloccati nel solo Regno Unito (nella foto l'aeroporto di Londra). I viaggiatori assaltano l'Eurostar ma i posti si esauriscono subito e la società ferroviaria lancia un appello: nessuno arrivi in stazione senza il biglietto. A metà mattina anche Finlandia e Olanda chiudono lo spazio aereo. Più o meno alla stessa ora - le 9.30 - tocca alla Norvegia. Alle 14 il Belgio comunica che il suo spazio aereo verrà chiuso dalle 16.30. Insieme arrivano gli annunci di Stoccolma e Copenhagen A metà pomeriggio le previsioni sullo spostamento della nube peggiorano e costringono anche la Francia a piegarsi al vulcano: dalla serata di ieri sono chiusi Parigi (Roissy e Orly) e altri 23 scali. In tarda serata chiusura parziale (che oggi potrebbe diventare totale) per Polonia e Germania. In Italia sono cancellati tutti i voli per le destinazioni con aeroporti bloccati ma Alitalia promette di fare il possibile, dopo l'annuncio che alle 12 di oggi potrebbero essere riaperti gli scali di Londra, Amsterdam, Parigi e Bruxelles. Venerdí 16 Aprile 2010
La cenere arriva sul nord Italia Aeroporti chiusi commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci Sabato 17 Aprile 2010 "Dai nostri archivi" La cenere islandese mette a terra l'Europa Chiusi i cieli di 11 paesi La nube ferma il 70% dei voli. Enac, stop fino alle 8 di lunedì. E il vulcano continua a eruttare Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi Nel 1700 la nube portò il gelo dal nord fino al Mississippi In Italia spazio aereo aperto, ma molti voli cancellati Gianluca Di Donfrancesco Si sposta verso sud-est la nube di cenere e polvere di silicio generata dall'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull, in Islanda. E si allarga lo spazio aereo interdetto al volo. Per tutto il pomeriggio di ieri l'Enac ha ponderato la decisione di chiudere gli scali del nord Italia. Ha sciolto la riserva alle 22.45: aerei a terra dalle 6 alle 14. In tutti gli aeroporti della regione (come Caselle, Malpensa, Linate, Bergamo, Venezia, Bologna) gli unici voli autorizzati saranno quelli d'emergenza. Sull'Italia la nube arriva oggi: raggiungerà la massima espansione verso le 14. Coprirà tutto il nord, fino all'Emilia Romagna. Lo stop al traffico aereo è stato deciso in Svizzera, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Danimarca, nei tre paesi baltici, in Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Romania, Polonia. Scali chiusi anche in Inghilterra, mentre alcuni voli sono ripartiti in Irlanda e Scozia. Ryanair ha comunque confermato lo stop a tutti i voli in programma nel nord Europa fino alle 13 di lunedì. Restano aperti gli scali in Spagna e Grecia. Si tratta di una crisi senza precedenti. Se lo stop ai voli dovesse continuare, potrebbe colpire sei milioni di passeggeri. L'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull, a 120 chilometri dalla capitale Reykjavik, è cominciata il 20 marzo, ma martedì la colonna di cenere ha raggiunto i dieci chilometri di altezza e si è rapidamente spostata sul continente. I monitor della sala operativa di Eurocontrol, l'organismo che raccoglie 40 paesi europei e ha il compito di garantirne la sicurezza aerea, ieri ritraevano un continente tagliato in due delle Alpi, con aerei in volo solo a sud della catena. Dall'Islanda ieri arrivavano notizie di una continuazione sporadica dell'attività del vulcano. La concentrazione di ceneri si sta spostando, liberando alcune zone a nord, tanto che alcuni voli sono potuti riprendere in Svezia e in Norvegia. Ieri, ha fatto sapere Eurocontrol, sono stati effettuati circa 12mila voli sui 28mila normalmente previsti nei 40 paesi affiliati. Lunedì pomeriggio ci sarà una riunione tecnica in teleconferenza dell'autorità per la sicurezza aerea di tutti i paesi membri di Eurocontrol e della Commissione Ue per fare il punto sulla situazione. "È la peggiore emergenza che abbiamo visto. In confronto l'11 settembre non è stato un grosso problema", dice Giovanni Lenti, uno degli operatori impegnati a fronteggiare l'emergenza. La paralisi del traffico ha costretto milioni di persone a sostare negli aeroporti o a cercare altri mezzi per spostarsi. Tra loro anche il primo ministro norvegese, Jens Stoltenberg, rimasto bloccato a New York. Il premier ha continuato a governare con l'ultimo gioiello della Apple: l'iPad. Lo ha riferito la sua portavoce, Trude Maaseide, precisando che Stoltenberg ha acquistato lo strumento dopo la cancellazione del volo di ritorno "appositamente per mantenersi in contatto con il suo ufficio in Norvegia". Stoltenberg aveva partecipato a Washington al summit sulla sicurezza nucleare organizzato dal presidente americano Barack Obama all'inizio della settimana. Al vertice era presente anche il cancelliere tedesco Angela Merkel, che per tornare in Germania ha fatto scalo a Lisbona. Con i voli bloccati è partita la corsa ai treni. Ieri, in Francia, non appena è stata diffusa la notizia della chiusura dell'aeroporto di Parigi, diecimila persone si sono spostate sulle linee ferroviarie, creando un overbooking su tutte le linee Eurostar, in particolare sul collegamento con Londra. Sulla tratta sono stati impiegati tre treni in più. Per oggi le Ferrovie francesi hanno attivato otto treni in più, per 6.500 posti sui collegamenti interni e hanno potenziato quelli con Belgio, Olanda e Germania (in tutto 1.900 posti). In Italia, su invito del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, le Ferrovie dello stato hanno garantito nel fine settimana collegamenti tra il nord Italia e il resto del paese equivalenti a quelli degli altri giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 17 Aprile 2010
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